Il gup di Roma, Flavia Costantini, si è pronunciato. I fatti risalgono all’ottobre 2013, quando due agenti furono arrestati con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di una ragazza di 17 anni che era agli arresti domiciliari. Si tratta di un assistente capo, condannato a quattro anni e di un collaboratore tecnico, che invece dovrà scontare tre anni di reclusione. I due poliziotti sono stati condannati per avere costretto una ragazza cubana a subire ripetute violenze sessuali, mentre erano di servizio, nella sua abitazione per i controlli di routine. La ragazza si trovava in quella posizione perché accusata di gestire, insieme al marito, un locale notturno in cui si esercitava la prostituzione. Nella stessa udienza, il giudice, ha anche rinviato a giudizio quattro persone per sfruttamento e prostituzione. E’ fissata per il 13 ottobre la data del nuovo processo per altre quattro persone che dovranno rispondere del reato di concorso e reati reiterati, per aver agevolato e sfruttato e indotto alla prostituzione. L’accusa si riferisce proprio al locale notturno gestito dalla donna cubana e dal marito, che dovrà rispondere all’accusa di aver sposato la giovane cubana per poterla maltrattare e soddisfare le proprie perversioni sessuali con l’opportunità di ricavare profitto dallo sfruttamento sessuale della stessa.