“Mi ami ma quanto mi ami e mi pensi ma quanto mi pensi” era questo il tormentone con il quale Telecom Italia negli anni 90 pubblicizzava le sue tariffe di telefonia.
Caro costa ai cittadini il conto per i telefoni cellulari in dotazione a dipendenti ed amministratori del Comune di Ladispoli. Stante ai numeri pubblicati il comune ha in dotazione addirittura 273 sim telefoniche di cui attive 6 sim dati e 108 fonia. Un vero e proprio call center quello di Palazzo Falcone.
Quanto costa tutto questo ai cittadini? Tanto. Considerando che durante la mattinata dipendenti ed assessori possono utilizzare anche il telefono fisso del comune, per la sola spesa mobile il comune è costretto a stanziare 4.100 € ogni trimestre di credito prepagato, in quanto i contratti sono tutti ricaricabili.
Una cifra notevole conseguenza del fatto che il numero di SIM attive è veramente eccessivo. Mediamente è attiva quasi una SIM per ogni dipendente comunale, ma ci risulta che non tutti ne sono dotati. Sullo scopo d’uso di queste SIM si apre un capitolo a parte. Risultano esistere ancora amministratori che per pubblicizzare iniziative ed eventi mandano sms a tutta la rubrica. “Ed io pago” direbbe Totò.
Chissà se proprio in tema di trasparenza vedremo mai pubblicata la lista dei numeri attivi, di coloro che ne usufruiscono e dei relativi consumi. Violazione della privacy? Beh considerando che quei telefono sono dei cittadini un’operazione di opportuna trasparenza.