Consultazioni per il "master-plan preliminare" del Contratto di Fiume del Tevere nell'area urbana di Roma e del Contratto di Foce • Terzo Binario News

Consultazioni per il “master-plan preliminare” del Contratto di Fiume del Tevere nell’area urbana di Roma e del Contratto di Foce

Gen 10, 2015 | Fiumicino, Ostia, Roma

La foce del Tevere

La foce del Tevere

Pur avendo raccolto in forma partecipativa una molteplicità di idee, proposte e progetti non solo dal 2010 (anno di costituzione del Consorzio Tiberina), ma già da fine 2007 – inizio 2008 (quando fu costituita l’Associazione Amici del Tevere, oggi Consorziata principalmente attiva), proseguiamo una fase di “consultazione pubblica” – pur non formale, non costituendo il Consorzio una vera e propria “Istituzione” – sui contenuti da dare al Contratto di Fiume del Tevere nell’area urbana di Roma e al Contratto di Foce; è continuo l’interscambio con quanti, Persone Fisiche e Persone Giuridiche, pongano all’ordine del giorno temi, istanze, possibili soluzioni.

Il tutto confluirà in un documento, un “master-plan preliminare”, che – pur non potendo costituire uno strumento di programmazione – raccoglierà in forma organica le principali progettualità, intendendo con “principali” almeno due aspetti: quello di massima condivisione e quello della congruenza con gli obiettivi generali messi a sistema in questi anni anche con le Istituzioni interessate. Riferendoci allo stato dell’arte della materia, includeremo un documento d’intenti, un’analisi conoscitiva preliminare integrata, uno scenario strategico; passaggi successivi dovranno essere oggetto di nuove azioni. E’ importante quanto recentemente sottolineato dal Segretario Generale dell’Autorità di bacino del fiume Tevere, Giorgio Cesari, al Tavolo Nazionale sui Contratti diFiume di Venezia il 19.11.2014, relativamente alle parecchie criticità (“soggetti decisori e numerose variabili indipendenti; “vaghezza” della conoscenza e “imprecisione” delle informazioni; ……”), alla complessità ineliminabile (per cui “occorre un procedimento iterativo per arrivare a una decisione robusta (in cui si converge per successive approssimazioni potendo “migliorare” anche decisioni già assunte)”) e alla necessaria integrazione tra settori (difesa dalla alluvioni, agricoltura, aree naturali protette, sviluppo economico, gestione della risorsa e tutela delle acque) in ambito sia statale sia regionale (in contrasto col fatto che “l’organizzazione amministrativa attuale è imperniata sul criterio della suddivisione delle competenze e non della loro integrazione, lasciata alla volontà (e a volte all’arbitrio) individuale”).

Il caso di Roma, seppur assai complesso urbanisticamente oltre che idraulicamente e ambientalmente (risentendo di effetti e influenze da tutto il bacino a monte), può avvantaggiarsi – come già abbiamo sottolineato in passato – proprio del ruolo istituzionale della Capitale d’Italia, se questa si assume la responsabilità, il coordinamento, la guida attiva del processo, la “cabina di regia” promossa politicamente e supportata dalle opportune competenze. E’ da considerarsi un dovere intervenire sul fiume di una delle principali “città di fiume” del mondo, su una parte della città che – pur così delicata – negli ultimi decenni è stata lasciata a se stessa o all’iniziativa di pochi operatori sparsi: al centro della πόλις (pólis), il fiume diviene quasi metafora – oltre che luogo concreto – di una possibile ripresa o rinascita, di una missione positiva in un periodo non facile. Recuperare e rivitalizzare il Tevere a Roma, renderlo accessibile e fruibile, con interventi immediati a costo zero per la Città (soltanto tramite razionalizzazione e partenariati pubblico-privati coerenti con la visione generale) e poi a medio e lungo termine: è possibile!

L’analisi conoscitiva non può che affidarsi a Soggetti qualificati: difatti, oltre alla partecipazione (che si traduce in conoscenza capillare del territorio d’interesse), è essenziale l’integrazione fra aspetti culturali e aspetti tecnici. Vi stanno lavorando Università italiane e straniere, Istituti di Ricerca italiani e stranieri (anche in ottica di comparazione internazionale), Consorziati di estrazione imprenditoriale (principalmente Sistema Alfa Chi S.r.l. per gli aspetti organizzativi e Tecno Habitat S.p.A. per gli aspetti ecologici e di bonifica), Media e Associazioni culturali (per le proposte relative al “riavvicinamento” dei cittadini al fiume di Roma), diversi Professionisti e altri Soggetti.

Alcuni spunti possono riferirsi a suggestioni molto attuali:

  • la storia, con una cadenza quinquennale 2015-2020-2025 che passa per i 150 anni di Roma Capitale (ricordando anche che la prima visita di Vittorio Emanuele II a Roma fu proprio in occasione della disastrosa piena del Tevere del Dicembre 1870) fino al prossimo Giubileo;
  • la natura, con i progetti di Grande Parco Urbano del Tevere, già redatti per la candidatura a Sede Olimpica 2020, da rivedere per quella del 2024, integrandovi le aree nel frattempo riqualificate e la Riserva Statale del Litorale Romano, per un sistema integrato di percorsi naturalistici, ciclabili, etc;
  • le culture, dal Centro (con la parte del Tevere inserita nel sito Patrimonio UNESCO di Roma) alle Periferie, promuovendo la valorizzazione dell’esistente e le nuove creatività sul fiume;
  • il turismo, con il Tevere a grande asse “da Roma” e “verso Roma”, partendo dalla riscoperta delle zone rivierasche più caratteristiche e anche attraverso una navigazione integrata di cui nuovamente si torna a parlare;
  • il viver sano, con l’“adozione di sponde” da parte di cittadini organizzati anche a modo di conciliare manutenzione e momenti di sport, tempo libero, attività ricreative in genere.