La proposta di CNA: “Un credito d’imposta per incentivare i piccoli impianti fotovoltaici per le imprese" • Terzo Binario News

La proposta di CNA: “Un credito d’imposta per incentivare i piccoli impianti fotovoltaici per le imprese”

Apr 25, 2023 | Ambiente, Civitavecchia, Energia, Sindacati, Viterbo

È possibile sviluppare un enorme parco fotovoltaico diffuso senza
consumare suolo, senza impattare negativamente sul paesaggio e con
tempi relativamente brevi, e comunque in linea con il timing del Pnrr,
considerato che l’Italia sta accumulando un considerevole ritardo rispetto
all’obiettivo di 7-8 GW di nuova potenza da rinnovabili su base annua.

Come? Incentivando l’installazione di piccoli impianti fotovoltaici (da 12 a
200 KW) sul tetto dei capannoni delle piccole imprese. È la proposta
presentata da CNA alla Cabina di regia a Palazzo Chigi sul RepowerEU.
La Confederazione dell’artigianato e della piccola e media impresa pensa
all’introduzione di un credito d’imposta fino al 50%, eventualmente da
modulare sulla dimensione dell’impianto, con modalità di funzionamento
analoghe a quelle di Industria 4.0. Tale misura su base triennale sarebbe
sfruttata da almeno 200mila imprese, è il calcolo dell’Ufficio Studi, con un
costo modulabile fino a 2,5 miliardi.
I piccoli impianti fotovoltaici sono, oggi, quasi 140mila, per una potenza
installata di 6 GW. La proposta di CNA stima che nel triennio possa
essere installata nuova capacità per 8,7 GW, pari a circa un terzo
dell’energia prodotta ogni anno con il fotovoltaico. Tali impianti
consentirebbero, su base annua, un taglio al consumo di gas pari a 1
miliardo di metri cubi e la riduzione delle emissioni di CO2 di 3,6 milioni.
Sugli incentivi alle piccole imprese per l’autoproduzione di energia, CNA
insiste ormai da tempo. “È importante che la richiesta sia ora all’attenzione
anche della Cabina di regia sul RepowerEU. I benefici sarebbero
molteplici”, osservano alla CNA di Viterbo e Civitavecchia.
Grazie agli interventi realizzabili con il credito d’imposta, le piccole
imprese, che oggi scontano un gap pari al 30% rispetto ai concorrenti
tedeschi, potrebbero infatti beneficiare di una riduzione strutturale del
costo dell’energia (fino al 60%), migliorando la competitività.
Contemporaneamente, l’Italia potrebbe accelerare in modo rilevante il
raggiungimento degli obiettivi sulla transizione energetica, rendendo
artigiani e piccole imprese protagonisti di una trasformazione epocale.