Nessun parametro scelto per la decisione finale, totale discrezionalità
Il Comune di Ladispoli a seconda guida Grando non ha certo brillato per trasparenza in passato e nemmeno sul presente con il Decreto Sindacale 50 del 14 Novembre che persegue la tradizione.
L’argomento del giorno sono assunzioni ed incarichi, come se tutto quanto avvenuto con assunzioni ex art. 110 e art 90, o con lo stesso scandalo di Concorsopoli già non avessero minato abbastanza la credibilità dell’amministrazione, che guarda molto al riempimento delle caselle.
Per gli art. 110 va ricordata una architetta che ha presentato un cv privo di esperienze nella Pubblica amministrazione, e forse ancora in odore di laurea, poi assurta in tempi brevissimi al rango di Responsabile.
Ma anche il recente caso di un altro ex art. 110 che è arrivato mentre ancora in attesa di definire due procedimenti giudiziari sicuramente non banali e di cui vi abbiamo già parlato (QUI).
E come dimenticare Concorsopoli con il suo strascico di scarsa chiarezza sul procedimento che ha portato persone legate ad alcuni amministratori (sindaco compreso) a diventare dipendenti comunali.
C’è poi tutta la pletora di art.90 pre e post elettorali.
La scusa è sempre la stessa, ovvero che il personale è insufficiente rispetto alla pianta organica e che non si possono tenere aperti gli uffici e via dicendo. Osservazioni in parte giuste ma allora per quale motivo il Comune non ha fatto concorsi visto che in alcuni casi è stato indetto e nella stessa data ha potuto risolvere velocemente una posizione attingendo ad un suo concorso? Così come quando si è voluto ecco il bando in ambito polizia locale.
E poco vale la scusa che i concorsi costino perché non è necessario farne in proprio visto che con una veloce convenzione potrebbero attingere alle graduatorie di altri enti tipo il Comune di Roma rispettando gli scorrimenti e magari “rischiando” di assumere gente perbene ma indipendente.
C’è poi l’istituto della mobilità, ma non sembra che Ladispoli sia fra i posti di lavoro più ambiti, e viene da chiedersi perché.
Tutto questo è stato già da molti criticato in quanto questo continuo ricorso alle toppe messe con persone ‘fidate’ fa veramente lavorare male l’istituzione-Comune.
Le persone fidate non sempre sono le migliori ma soprattutto, legittimamente, vengono rimosse se non accettano un compromesso o all’arrivo di chi non se ne fida più. Il risultato è di avere una sostanziale sofferenza dei dipendenti ‘normali’ che sono sfruttati e, spesso, demoralizzati dalle logiche care al potere.
A questo va sommato che il turn over delle posizioni, specie quelle dirigenziali, che porta instabilità e macchinosità nello svolgimento del lavoro a tutto danno dei dipendenti e dei cittadini.
Tutto questo senza contare contenziosi e danni erariali. Da ultimo viene da notare come, legittimamente, il sindaco abbia delegato il Segretario generale per attivare i processi, e stiamo parlando del Segretario che a breve andrà, meritatamente, in pensione e che, forse, dovrà esprimersi anche in merito al suo successore.
Usiamo il forse in quanto il decreto è sibillino e ben poco chiaro e che lascia una libertà di azione anche eccessiva.
Siamo così in presenza di un Segretario prossimo alla pensione che avrà un peso importante nella nomina di Dirigenti i quali però dovranno rispondere presumibilmente ad un probabile nuovo Segretario del quale dovranno essere i primi esecutori di direttive. Messa in questi termini sembra più un modo per condizionare il probabile nuovo Segretario che non un processo di selezione serio e al di sopra delle parti.
Ma il Comune di Ladispoli non finisce mai di stupire con atti speciali.