“Si richiede l’immediata messa a disposizione di 250 dipendenti del corpo di Polizia locale al fine di ricoprire l’incarico di presidente e/o componente di seggio per l’obbligatoria costituzione dello stesso seggio in occasione del referendum costituzionale del 20 e 21 settembre”. Gli incaricati dovranno presentarsi in via Petroselli “nel più breve tempo possibile”. Questa la comunicazione – datata 19 settembre e che Terzo Binario ha potuto visionare – inviata dal Dipartimento Servizi Delegati al Comandante generale dei caschi bianchi.
Oggi – domenica 20 settembre – si vota per il referendum per il taglio dei parlamentari. Ma il piatto piange, tra presidenti e scrutatori: tante le assenze dell’ultimo momento. Il motivo? A quanto pare, la paura di un contagio Covid.
Marco Milani, coordinatore romano Ugl dei vigili urbani ha detto: “Non possiamo pensare che i fallimenti amministrativi sullorganizzazione di eventi ampliamente calendarizzati e previsti, possano essere risolti ricorrendo ad istituti di emergenza, quali la chiamata in pronta reperibilitá dei Poliziotti Locali, istituto nato per fronteggiare impreviste emergenze. Gli agenti non faranno mancare la loro pronta risposta ma bisogna vigilare affinché pericolosi precedenti non arrivino a costituire la norma e che sopratutto amministrazioni, centrali e locali, arrivino finalmente a riconoscere, in sede contrattuale, le enormi differenze, responsabilità ed esigenze, richieste ai caschi bianchi, rispetto al resto dei dipendenti degli enti locali”.
Il Sulpl di Roma, sulla pagina Facebook, ha rimarcato: “Voi pensate che avete a che fare con la Polizia Locale. In realtà siamo dei “semplicissimi”impiegati comunali. Se poi non ci trovate sulle strade è perché il Comune ci usa come presidenti di seggio. Come al solito ci mettiamo una pezza noi (stavolta non il nastro giallo) alle colpevoli mancanze organizzative del Comune di Roma che non è stato in grado di prevedere e quindi gestire questo servizio elettorale”.
