Materiale troppo decomposto, servono nuove analisi
Non c’è ancora una certezza sulla morìa di pesci nel Tevere. I risultati erano attesi tra mercoledì 3 e giovedì 4 giugno. Oggi, secondo quanto appreso da Terzo Binario News, la doccia fredda: sono previste nuove campionature.
Resta il mistero, quindi, sul perché cefali e barbi tiberini siano deceduti. Intanto, in scaletta ci saranno nuovi accertamenti. Il motivo? Il materiale era troppo inservibile, ovvero troppo decomposto.
Come raccontato dal nostro portale, la Polizia locale Reparto Tutela Tevere lo scorso weekend era in servizio per il monitoraggio lungo il fiume: i caschi bianchi, nel corso del sopralluogo, hanno notato diversi punti dove erano concentrati pesci morti.

Gli agenti, a quel punto, hanno iniziato una perlustrazione, nel corso della quale alcuni cittadini hanno confermato alle pattuglie di aver avvistato gli animali acquatici privi di vita. Conferme, peraltro, arrivate anche da associazioni.
Asl Roma 1 e Arpa, lunedì 1 giugno, hanno effettuato le analisi del caso. Nel corso delle prime verifiche, eventuali sversamenti di sostanze al momento hanno dato esito negativo. Le carcasse prelevate sono state portate all’istituto di zooprofilassi, per l’esame autoptico e tossicologico.