Tanta, tanta gente, lunedì mattina, dentro la chiesa di San Francesco di Paola e tanta di fuori, sul sagrato per l’ultimo saluto a Marco Corti, scomparso sabato, in casa stroncato da una lunga malattia a soli 67 anni.
Corti era presidente onorario della Lega Navale di Civitavecchia, sezione che aveva guidato per moltissimi anni e dove ha cresciuto moltissimi giovani velisti e surfers.
E infatti c’erano tanti di loro, oggi più grandi, alcuni campioni affermati. Addirittura olimpici, come Mattia Camboni, nipote di Marco Corti. Alcuni, in prima fila, a sorreggere con due vele di windurf e i gonfaloni della Fiv e della Lni. Altri hanno portato il feretro.
Marco Corti, biologo, è stato impegnato nel sociale e soprattutto anche un insegnante in molte scuole cittadine e forse, se il funerale si fosse tenuto nel pomeriggio, sarebbero stati ancora di più sia i colleghi e gli studenti ad essere presenti, per stringersi attorno alla figlia Agnese, al genero Giulio, alla mamma Angela e ai fratelli Fabio e Mimma e i suoi nipoti. La moglie Francesca è mancata tre anni fa.
Dei tanti messaggi di cordoglio, l’attuale presidente della Lni di lungomare Thaon de Revel, Dario Iacoponi, aveva girato a tutti i soci quello della FIV, in cui lui aveva ricoperto vari incarichi: “la Federazione è stata per lui una seconda casa e siamo profondamente affranti, un gentiluomo della Vela, mancherà a tutti”.
Dentro e fuori la chiesa praticamente tutti i soci della Lni cittadina e molti amici che in gioventù avevano condiviso regate, e non solo, in giro per l’Italia con Marco Corti.
Dal pulpito è stato anche annunciato che l’associazione “Stella Maris” intitolerà a Corti il progetto di biodiversità a cui si sta dedicando.
Per ricordarlo sabato nel pomeriggio si terrà una uscita in mare nello specchio acqueo della Lega: una colorata veleggiata che gli sarebbe certamente piaciuta.