“Lancio un appello affinché qualche privato si prenda a cuore la questione”
“Dispiace per la situazione che si è creata, ma i servizi sociali del comune di Ladispoli hanno fatto tutto quanto in loro potere.
La signora si è rivolta al segretariato sociale a pochi giorni dallo sfratto fissato ad aprile.
Immediatamente, le assistenti sociali hanno cercato di percorrere tutte le strade possibili, aprendo un canale con l’ufficiale giudiziario e favorendo il confronto fra gli avvocati del proprietario e della signora, ma, a causa dei rapporti incrinati da tempo, non è stato possibile raggiungere un accordo per una proroga almeno fino a settembre, come chiesto dalla signora che è evidentemente legata a quell’appartamento per ragioni affettive.
Dopo il rinvio, la signora ha provato a trovare una nuova collocazione, senza successo al momento. I servizi sociali, che hanno avuto modo di incontrarla o sentirla più volte, hanno ribadito la massima disponibilità che, stante la normativa vigente, si può tradurre in un sostegno economico diretto e non, ad esempio, nella concessione di garanzie in favore di terzi né, tantomeno, nell’adozione di provvedimenti che possono rimandare lo sfratto.
La disponibilità è confermata, per cui se la signora, da sola o grazie all’interessamento di privati cittadini o di qualche associazione, dovesse trovare una collocazione utile per superare questo momento, i servizi sociali, che continuano a seguire il caso con la massima attenzione, ci sono”.
Così il delegato ai servizi sociali del comune di Ladispoli Fiovo Bitti