Searching for Sugar Man, la vera storia di Sixto Rodriguez: dall’oblio alla grandezza • Terzo Binario News

Searching for Sugar Man, la vera storia di Sixto Rodriguez: dall’oblio alla grandezza

Mag 9, 2013 | Cultura

Biografilm-FestivalDocument-movie dal gusto on the road, ripercorre le tappe di un successo d’oltreoceano, dall’oblio periferico di Detroit al successo nell’apartheid africana come inno musicale di una generazione. Il Biografilm Festival è il primo festival italiano che racconta attraverso il cinema biografie e racconti di vita da tutto il mondo. La manifestazione, giunta alla nona edizione, si svolgerà dal 7-17 giugno a Bologna, con il patrocinato della regione Emilia-Romagna, come dichiarato in conferenza stampa dall’assessore Massimo Mazzetti, che ha colto l’occasione per ribadire quanto poco il comune, ma l’Italia come nazione, spenda poco per finanziare la cultura.

Il sottotitolo di questa edizione è Look Forward – guardare avanti, come ricorda il direttore artistico Andrea Romeo «un augurio e un imperativo per una generazione ed un Paese che sperano di vedere la fine di una crisi» Il festival propone un concorso internazionale, con dieci grandi anteprime italiane. Prevista il Contemporary Lives, selezione di importanti documentari internazionali sulle tematiche attuali. Ci sarà anche Activism focus di approfondimento del fenomeno dell’attivismo nell’epoca dei social media. Si terrà inoltre una retrospettiva The Camera and The Eye, dedicata ad Ed Lachaman (direttore della fotografia, collaboratore di registi come Altman Haynes). Il biografilm 2013 si apre con l’anteprima italiana del documentario Searching for Sugar Man di Malik Bendjelloul, vincitore del premio Oscar 2013 come miglior documentario, che sarà distribuito a partire dal 10 giugno di quest’anno nel circuito The Space Cinemas da Unipol Biografilm Collection.

Searching for Sugar Man racconta la storia del cantautore Sixto Rodriguez, conosciuto da due produttori nella nebbia di un pub di Detroit mentre raccontava la sua musica, strimpellando una chitarra di spalle. Da quell’incontro alla produzione di un disco, il primo storico album del cantautore dal nome messicano, il passo è breve, esce “Cold Fact”. Musica originale, parole semplici, efficaci e profonde, che raccontano il degrado e la solitudine vissuta nelle strade di Detroit. Rodriguez è un poeta, è un profeta, una specie di Bob Dylan, insomma è un’artista, destinata a un successo che in America non arriverà. Rodriguez resterà un misterioso artista, scomparso dopo il secondo ed ultimo album “Coming from reality” nella stessa nebbia in cui era stato scoperto; la leggenda lo farà morire suicida dopo una esibizione in un pub di secondo ordine, con un colpo di pistola. Mentre il document-movie, dal delicato stile on the road, scorre, compaiono le parole delle canzoni di Rodriguez insieme al suo sound melodico e poetico, che descrivono la melanconica realtà vissuta percorrendo i luoghi della Detroit degli anni 70’.

Il film ricostruisce gli sforzi compiuti da due curiosi stimatori del cantante, che lo conoscono per caso e che si innamorano della sua voce e della sua musica, per ricostruirne la storia, che porterà tutti in un lungo viaggio fino al South Africa. Proprio nella terra dell’apartheid, la mancata superstar degli USA diventerà la voce ribelle di una generazione e l’inno musicale di una rivoluzione, immortalandolo e suggellandolo a idolo. Sarà propria la canzone “cold fact” (un dato di fatto), a sciogliere i misteri attorno alla figura di Rodriguez. Un documentario dal costrutto narrativo chiaro e intrigante, quasi un giallo investigativo, ricostruito pezzo per pezzo da interviste, carrellate nei luoghi delle canzoni di Rodriguez e filmati di repertorio macchiati dal tempo, sfociando in una storia on the road che commuove e fa riflettere sul valore dell’umiltà e del senso reale della vita, basata sulla ricchezza interiore e non sul successo, che molte volte non arriva e resta assopito per più di trent’anni.