“Si è svolto mercoledì 30 Dicembre alle ore 10 presso la Casa di Reclusione “Passerini” di via Tarquinia a Civitavecchia il tradizionale incontro natalizio tra i volontari della Comunità di Sant’Egidio e i detenuti per gli auguri di buone feste e buon anno e la consegna dei pacchi regalo.
All’incontro hanno partecipato quasi tutti i 70 detenuti ai quali i volontari oltre al dono di un bel regalo contenente generi alimentari di conforto ed una bella tuta ginnica, hanno soprattutto portato solidarietà ed amicizia.
Il 2020 è stato un anno difficile per tutti ma soprattutto per coloro che vivono nelle strutture chiuse e non hanno potuto ricevere le visite dei familiari e dei volontari, o le hanno potute ricevere con molte restrizioni. L’anno nuovo nasce sotto il peso di tante preoccupazioni per il futuro. La Comunità di Sant’Egidio non ha potuto organizzare il consueto pranzo di Natale che in questa struttura non è mai mancato negli ultimi dieci anni. Tutte le attività di Sant’Egidio, come quelle di altre associazioni di volontariato che frequentano le Carceri per visitare gli ospiti, ruotano intorno al contatto con le persone, alle strette di mano, agli abbracci, ai baci, al mangiare intorno alla stessa tavola, al prendere cibo dagli stessi vassoi al respirare la stessa aria, gli uni accanto agli altri senza distinzioni. Quest’anno sarebbe stato quindi facile e per certi versi giustificabile arrendersi, non fare e rimandare tutto, eventualmente, al prossimo anno. Invece le ragioni dell’incontro ed il pensiero per coloro che aspettano una novità per la loro vita in modo intenso sono state più forti. Muniti di mascherine, gel e grande entusiasmo i volontari, hanno potuto incontrare i detenuti nella grande sala teatro, divisa in due parti da una barriera in plexiglas: da una parte i volontari e il personale della polizia penitenziaria, dall’altra gli ospiti della struttura. Non una situazione ideale per un incontro di amicizia e solidarietà: all’inizio c’era un certo imbarazzo in tutti ma poi ha prevalso la voglia di comunicare e la forza di stare insieme. Ci sono state delle belle parole: “…che il Natale ed il nuovo anno vi porti pace e serenità a voi ed alle vostre famiglie…” “…noi non ci arrendiamo a non incontravi ed anche voi non vi dovete arrendere, non vi dovete rassegnare…” Un pensiero commosso è stato rivolto da tutti alla memoria di Padre Alessandro Mambrini, il cappellano venuto recentemente a mancare, che ha lasciato un segno nel cuore di tanti detenuti e che sempre è stato un protagonista dei pranzi di Natale di Sant’Egidio. Dopo le parole ci sono stati tanti applausi: alla pace, alla salute, all’amicizia, alla libertà. Sì, applausi davvero liberatori. Anche il personale del carcere ha partecipato con calore e vicinanza all’incontro, organizzato in stretta collaborazione con il Direttore Patrizia Bravetti; erano presenti il Comandante Emanuela Anniciello, il Vicedirettore Dott. Daniele De Maggio ed altri agenti.
“Una bellissima giornata – spiega il responsabile della Comunità di Sant’Egidio Massimo Magnano – che ci ha reso felici come ogni anno, perché gli incontri con i detenuti sono indispensabili, sono persone fragili che hanno bisogno di messaggi di pace e di speranza. Noi siamo un punto di riferimento per loro, non solo durante il periodo di reclusione ma anche quando usciranno: tutti potranno venire presso i Centri della Comunità in tante città per ricevere sostegno e amicizia. Ringrazio per l’incontro di questa mattina e per quello di sabato 19 dicembre che abbiamo svolto presso il carcere di Borgata Aurelia, a cui abbiamo distribuito più di 450 pacchi regalo”. Infatti, sabato 19 dicembre i volontari di Sant’Egidio sono andati a visitare i detenuti e le detenute presso il grande Carcere di Via Aurelia Nord per consegnare gli stessi doni natalizi consegnati al Carcere in Via Tarquinia. Anche in questo carcere gli agenti della Polizia Penitenziaria diretti dal Comandante Giovanna Calenzo avevano organizzato in modo perfetto i percorsi. I volontari sono passati prima nella sezione femminile dove in un cortile all’aperto hanno potuto salutare e soffermarsi con tutte le detenute. Sono circa 35 di tante nazionalità e di varie età. Alcune anche molto anziane, aiutate dalle più giovani. La sezione femminile è bella, piena di dipinti colorati e murales che negli anni alcune detenute transitate in questo luogo hanno dipinto sulle pareti. Bella come sono belli gli occhi di queste donne che aspettano di tornare libere. Dietro le mascherine si intuiva il sorriso di molte di loro, uguale a quello dei volontari, contenti di essere lì. Poi c’è stato in una sala della sezione maschile l’incontro con una rappresentanza di detenuti. Anche qui parole molto calorose da parte dei volontari e di alcuni detenuti a cui, simbolicamente, sono stati consegnati 449 regali anche per gli altri non presenti. Gli agenti si sono poi predicati per far avere subito e contemporaneamente i regali in tutte le celle.
La mattina del giorno di Natale i volontari di Sant’Egidio sono stati invitati a partecipare alla messa nel grande carcere di via Aurelia Nord celebrata dal Vescovo Mons. Gianrico Ruzza presso la Cappella del carcere. Il Vescovo si è insidiato da pochi mesi nella diocesi ma già è entrato varie volte dentro i due penitenziari di Civitavecchia per visitare i detenuti. Alla messa oltre alla direttrice Patrizia Bravetti ed a vari agenti erano presenti anche tanti detenuti ed un gruppetto di detenute. Tutti con la mascherina ed il distanziamento. È stata una Messa di Natale toccante. Il Vescovo, durante l’omelia, si è rivolto agli ospiti della struttura dicendogli che anche se per gli uomini che sono là fuori non sempre è così, per Dio tutti loro sono al primo posto, né davanti né dietro a nessun altro, al primo posto. Al termine della cerimonia un detenuto, F. proveniente dalle Isole Canarie, ha consegnato al Vescovo a nome di tutti una bella icona della Madonna e gli ha chiesto di pregare per tutti loro che sono là dentro ogni volta che si raccoglierà in preghiera davanti a quel quadro. Davvero un Natale che ha portato un po’ di ossigeno e di speranza ai detenuti nel tempo difficile della pandemia”.
Dr. Massimo Magnano San Lio
