Riscossione tributi a Ladispoli, Trani: "la società in house non è assolutamente una privatizzazione" • Terzo Binario News

Riscossione tributi a Ladispoli, Trani: “la società in house non è assolutamente una privatizzazione”

Giu 3, 2023 | Ladispoli, Politica

“A fronte del comunicato di Ladispoli Attiva, con il quale si chiede un efficientamento della riscossione delle entrate, crediamo di dover chiarire dei punti molto importanti che continuano ad essere poco chiari.

In quanto promotori di tale iniziativa e della mozione siamo gli unici in grado di spiegare, nella maniera più idonea e limpida possibile, ciò che abbiamo presentato e che crediamo sia necessario per la città.

La mancata riscossione dei tributi è stata al centro di un consiglio comunale durante il quale molti non avevano inquadrato correttamente i dati comunicati dagli uffici, gli stessi dati che oggi Ladispoli Attiva riporta nel suo comunicato, ma che inizialmente non condivideva.

Proprio perché parlavamo di una situazione assai grave, che toglie risorse al sociale e ad altri servizi, noi del Movimento Verso Ladispoli/Terzo Polo abbiamo proposto di efficientare la riscossione con una società ad hoc.

All’epoca alcuni consiglieri non compresero a fondo l’emendamento e ce ne siamo dispiaciuti. Ma noi, convinti, siamo andati avanti con la maggioranza per salvare la disastrosa situazione.

Il comunicato in questione dimostra che la prima parte delle nostre considerazioni è oggi compresa e condivisa, ovvero che c’è una grande parte di bilancio non riscosso e rischia di andare perso.

Ci dispiace che la seconda parte sia ancora oggetto di incomprensioni, probabilmente dovute ad una lettura troppo veloce e qualche ‘esperto’ consiglio fuorviante.

In primis ci teniamo a smentire che non si tratterà di una società pubblico- privata.
Le società in house providing non sono società pubblico- private bensì imprese pubbliche, che possono assumere la forma di società in house providing e che quindi sono semplicemente un’estensione dell’amministrazione comunale che in questo modo tramite cui essa produce beni e servizi pubblici.

Lo stesso vademecum predisposto dall’Autorità Nazionale Anti Corruzione sottolinea come ”la partecipazione privata al capitale della società in house è un’ipotesi eccezionale, mentre il requisito del capitale pubblico resta regola generale.”

Inoltre rimarrà nella disponibilità dell’amministrazione il controllo totale sulla società, infatti:” l’Ente socio deve condizionare e vincolare il consiglio di amministrazione della società, emanando disposizioni idonee a definire le strategie di mercato, gli investimenti da realizzare, le tariffe a carico della cittadinanza, la qualità del servizio offerto; esercitando anche un potere ispettivo diretto e di controllo su tutta l’attività sociale.”

Viene inoltre recriminato che la società è già costata 50.000 euro ai cittadini, e anche qui ci troviamo in obbligo di smentire. Tale cifra non è stata spesa bensì solo prevista e naturalmente non sarà tutta devoluta per lo studio di fattibilità perché la parte restante verrà utilizzata come parte del capitale sociale nel caso in cui la società venga costituita.

E’ anche noto a tutti che purtroppo gli uffici non abbiano risorse e neanche processi idonei, altrimenti lo avrebbero già fatto, per questo motivo non è possibile creare un nuovo ufficio che avrebbe esattamente gli stessi problemi.

Viceversa si procederà con una società in-house, ovvero di proprietà esclusiva del comune, che non avrà scopo di lucro ma abbia comunque la libertà di azione per risolvere il problema ed incassare gli importi che si stanno perdendo garantendo quel principio di equità sociale che deve guidare l’amministrazione comunale nel suo operato.

Non è quindi assolutamente una privatizzazione. Tutto questo è stato condiviso nero su bianco e per tempo prima della mozione, ed ora è stata compresa la prima parte, contiamo che la piena comprensione venga in breve tempo e si possa collaborare costruttivamente.

Per il bene della città noi ci siamo, con chiunque desideri partecipare al cambiamento”.

Eugenio Trani