Rifiuti Zero Fiumicino: "Un inceneritorino a Fregene? No Grazie" • Terzo Binario News

Rifiuti Zero Fiumicino: “Un inceneritorino a Fregene? No Grazie”

Giu 5, 2014 | Ambiente, Fiumicino, Politica

depuratoreDopo ben 12 richieste di informazioni rimaste inevase, cosa dovremo pensare dell’Amministrazione di Fiumicino  se, dopo tanto silenzio, dalla Provincia di Roma dovesse arrivare la terza proroga che autorizza  l’AMA ad usare l’impianto di Viale dei Tre Denari per la trasferenza dei rifiuti di Roma? Il Sindaco Montino e l’Assessora Ambrosini hanno al riguardo osservato rigorosamente  un silenzio tombale.

Cosa dovranno pensare i cittadini residenti a Maccarese, specialmente quelli che abitano a due passi dall’impianto, che da oltre un anno e mezzo sopportano il traffico, l’inquinamento, gli sversamenti di percolato, la puzza dei rifiuti di Roma? Perché Fiumicino, che produce circa 15.000/18.000 t/a di rifiuti umidi, deve sopportare il carico di oltre 100.000 tonnellate/a della capitale?

Quante domande, troppe, forse, per un’Amministrazione che preferisce nascondere i problemi sotto una valanga di comunicati stampa che descrivono una Fiumicino attenta ai problemi della gente e alla salvaguardia del territorio, valanghe di parole che descrivono un paese virtuale contrapposto a quello reale dove le tasse aumentano, i rifiuti vengono accumulati per strada e l’inquinamento è fuori controllo.

Ci auguriamo che lo stesso silenzio andato in onda sull’impianto AMA di viale dei Tre Denari non venga replicato per il progetto di un impianto di trattamento mediante recupero energetico dei fanghi prodotti dall’impianto di depurazione di via Tirrenia a Fregene. Che almeno su questo piccolo impianto di incenerimento il Comune esprima il proprio motivato parere negativo, così come previsto dalle deliberazioni di Consiglio Comunale su Pizzo del Prete, sul rispetto delle distanze minime tra le case e gli impianti insalubri, dall’Odg dove si esprime contrarietà al riavvio del gassificatore di Malagrotta.

Ribadiamo al Comune la necessità che venga avviato un puntuale monitoraggio ambientale che valuti lo stato di salute dell’aria, dell’acqua, del suolo e del sottosuolo: all’inquinamento che da anni respiriamo, beviamo e assimiliamo attraverso il cibo va sommato a quello derivante da eventuali nuovi impianti va sommato  quello derivante da eventuali nuovi impianti.

Fino a che non sia acclarato lo stato di salute del territorio è quindi necessaria una moratoria sulla localizzazione di qualsiasi impianto che possa in qualche modo aggravare la situazione attuale.