Pasto da casa, da Cerveteri a Fiumicino la battaglia di alcuni genitori • Terzo Binario News

Pasto da casa, da Cerveteri a Fiumicino la battaglia di alcuni genitori

Set 23, 2017 | Cerveteri, Scuola

Il pasto da casa. E’ questo che accomuna alcuni genitori di Cerveteri, Guidonia e Fiumicino. Sono loro infatti che stanno portando avanti “una democratica battaglia per i loro figli. Con coraggio perché a volte, come nel caso di Cerveteri, si rimane soli, ma per loro si va sempre avanti”.

“Il pasto da casa – spiegano – è un diritto e lo ribadiamo. La Corte d’Appello di Torino con sentenza n. 1052 del 21 giugno 2016 tra alcuni genitori di Torino e contro il Comune di Torino e il MIUR accerta il diritto per i genitori di scegliere per i propri figli tra la refezione scolastica e il pasto domestico da consumare a scuola, durante l’orario mensa”. A rafforzare ancora di più la questione è la nota “del Dirigente MIUR Piemonte, ma che è estendibile a tutti coloro che ragionano con buon senso – spiegano dall’associazione di volontariato Mamme Etrusche –  n. 11082 del 14/10/2016 il Dottor Fabrizio Manca scrive : ‘si ritiene che l’unica modalità applicativa idonea a tutelare i diritti e le scelte di tutte le famiglie, salvaguardando al contempo la continuità dell’erogazione dell’offerta formativa e i valori educativi e di socializzazione propri del tempo pieno e del tempo prolungato, sia costituita dalla possibilità di consumare il pasto domestico nei locali adibiti a refezione scolastica, anche attraverso l’individuazione di apposite aree dedicate’. Insomma – sottolineano le Mamme Etrusche – è chiaro che chiunque ostacola l’esercizio del diritto del pasto da casa commette un’azione illegittima o peggio un abuso”.

“La Dottoressa Rosa De Pasquale del MIUR con la nota n. 348 del 3 marzo u.s. fornisce infine agli Uffici Scolastici Regionali le direttive in materia di consumo del pasto a scuola nel caso in cui questo venga preparato a casa. Informa i dirigenti tutti che è costituito un tavolo con Ministero della Salute e che la sentenza di Torino ha aperto la strada a ricorsi. Continua la nota che, le Istituzioni scolastiche nell’ambito della loro autonomia e discrezionalità, valuteranno per gli aspetti di competenza, le soluzioni idonee a garantire la fruizione del pasto domestico e dell’erogazione di quello industriale, assicurando la tutela delle condizioni igienico sanitarie”.

“Va da sé che la circolare, denominata ‘circolare snack’ firmata dai Dirigenti Scolastici di Fiumicino (Ponzi, Sorce e Iannarelli) è un atto totalmente illegittimo e discriminatorio in quanto – spiegano le Mamme Etrusche – prima di tutto nega il pasto da casa poiché autorizza a consumare unicamente una merenda /snack in sostituzione del pasto della refezione scolastica. Inoltre, cita un incontro con un dirigente Asl (senza farne il nome e senza allegare le disposizioni in formula scritta) che avrebbe dettato strane regole per la sicurezza alimentare i bambini. In totale disarmonia con la sentenza della Corte d’Appello, con le stesse direttive MIUR e soprattutto discriminando i bambini che non godono come gli altri compagni del tempo mensa, della convivenza, nel luogo pubblico della socializzazione e dell’educazione. Tale provvedimento che portiamo all’attenzione dell’Assessore Arcangela Galluzzo, e dei Dirigenti MIUR – proseguono – è assolutamente lesivo dei diritti dei bambini che nel corso del passato anno scolastico erano costretti a mangiare il loro pasto domestico dopo il tempo della mensa e sul proprio banco di scuola, ed il rispetto delle norme igienico sanitarie dov’è ? Ai dirigenti di Fiumicino rammentiamo che il rispetto delle regole che tanto insegniamo ai bambini deve venire dal buon esempio dato dagli adulti! Ci auguriamo – proseguono ancora le Mamme Etrusche – che già dalla lettura di questo articolo possano comprendere che i genitori di Fiumicino hanno il diritto di scelta, che il MIUR fissa con certezza gli ambiti dei dirigenti scolastici, che i bisogni dei bambini sono prioritari su tutto così come la loro libertà ed il loro diritto a consumare il pranzo preparato a casa, ma con i loro compagni, nello stesso momento e nel locale mensa. Unica accortezza in realtà sarebbe procurare uno spazio nel refettorio dedicato. Il personale ATA a sorveglianza di questi pericolosissimi sovversivi. Impariamo tutti che il rispetto delle regole che chiediamo ai bambini di oggi , sarà il rispetto delle leggi che pretenderemo dagli adulti di domani”.

Per il pasto da casa si lotta, intanto anche a Guidonia, dove decine di famiglie “stanno lottando con pareri Asl che di fatto favoriscono la refezione scolastica. Vorremmo ricordare a questi dottori che la preparazione dei pasti domestici è un’attività non assoggettata alle imposizioni delle vigenti normative in materia di igiene dei prodotti alimentari e delle imprese alimentari e relativi controlli ufficiali (Reg. C.E. n. 178/2004, C.E. n. 852/2004 n. 882/2004), non è soggetta a forme di autorizzazione sanitaria, né a forme di controlli sanitari, e ricade completamente sotto la sfera di responsabilità dei genitori o – proseguono ancora le Mamme Etrusche –  degli esercenti la potestà genitoriale, sia per quanto concerne la preparazione, sia per ciò che concerne la conservazione ed il trasporto”.

A Cerveteri, invece, sull’argomento, è arrivato il sì da parte di una dirigente scolastica, “la prima ed unica ad aver responsabilmente detto SI. Arriveranno ora senz’altro altre richieste, e ci auguriamo che anche gli altri Dirigenti Scolastici – prosegue l’associazione di volontariato Mamme Etrusche – possano seguire il suo buon esempio. I bambini di questa scuola mangiano tutti insieme, nello stesso momento, con la giusta serenità e quello che abbiamo insegnato loro – tutti uniti – è che la condivisione è anche nelle differenze, ed oggi, forse , non c’è dono educativo più grande di questo ! Grazie Velia”. L’associazione, inoltre, ricorda ai vari dirigenti scolastici e ai medici della Asl, di aver depositato “un emendamento al Parlamento Italiano al D.D.L. 2037 e che stiamo facendo questo per i nostri bambini”.