“Sono lustri che le crociere attraccano in questa città, le crociere si sono riprese dopo due anni tragici di covid, i numeri sono in crescita per prossimi 10 anni.
Sulla stampa si evidenziano problemi che (sempre da lustri) non hanno avuto soluzione: stazione inadeguata, carenza di proposte e di offerte per le centinaia di migliaia di persone che non vanno a Roma, traffico problematico per taxi ed ncc nelle ore di punta. Problemi che avranno spazio sui giornali, ma che da anni si ripropongono.
Circa 30 anni fa, Confcommercio Roma predispose una indagine sul croceristi, più che altro di tipo numerico.
Venire conoscenza delle richieste, delle esigenze, delle preferenze di chi rimane un solo giorno in città, sarebbe utile e sulla base di questa indagine. Si potrebbe creare una offerta adeguata della città e dei servizi.
La cosa preoccupante invece è che nessuno parli più di turismo inteso come comparto economico, di turismo (il crocerismo è una parte del turismo) come sistema turistico territoriale; territorio che ha tutti gli elementi di vocazione turistica , territorio che ha tutti i fondamentali per uno sviluppo turistico: patrimonio Unesco, spiagge e mare pulito, patrimonio naturalistico, termale.
Oltretutto ha il primo porto croceristico e il primo aeroporto, sistemi logistici, tradizioni , manifestazioni culturali affermate, conosciute.
La competizione nel turismo avviene tra territori,ma mentre nel passato si discuteva per creare una marca turistica ,una offerta di sistema strategica tra varie città,con Civitavecchia capofila, mi sembra che la tensione e la volontà si sia allentata.
Non capisco se si tratti di impossibilità, o incapacità, o mancanza di volontà ad investire nel turismo ;se ne discute da decenni, ma ad oggi nonostante singoli pezzi di territorio abbiano raggiunto riconoscimenti di eccellenza turistica, flussi non indifferenti, al momento latitano proposte concrete.
L’ipotesi della costituzione di una provincia potrebbe essere una alternativa ,o meglio trovarci una provincia già costituta potrebbe essere l’inizio obbligato per la costruzione di un vero sistema territoriale .
Il rischio è che tra far decidere politici ed il referendum ,privilegerei il referendum .
I dati parlano chiaro: il terziario a Civitavecchia è il settore più rilevante e per occupazione, e per contributo al Pil; la ripresa economica anche nella nostra città resta fragile e segnata da consumi deboli. Ma l’unica leva che continua a trainare il sistema e’ il turismo, che triplica le presenze dei croceristi e dà ossigeno alla domanda interna.
Bisognerebbe crederci ,investirci e determinare una visione strategica territoriale,ma al momento si naviga a vista ed in assoluta bonaccia”.
Tullio Nunzi