Emiliano Marsili continua la sua caccia a una sfida mondiale. Venerdì sera sul ring della Marina, si è aggiudicato la corona Ibo del Mediterraneo dei pesi leggeri battendo un coriaceo belga Stephane Jamoye ai punti. Dunque nessuna intenzione di smettere, fugando così i dubbi che lo tormentavano.
Il Tizzo è apparso tonico, concentrato, sebbene le procedure Covid gli abbiano impedito di godersi appieno l’incontro casalingo. Per lui un 100-90 molto netto e forse un filo severo nei confronti dell’avversario, un mestierante del pugilato capace di incassare i sinistri di Marsili senza batter ciglio ma anche bloccato dal fuoco di sbarramento del civitavecchiese senza trovare alternative per vincere.
Tanto pubblico sulla passeggiata per vedere il pupillo locale. Contratto nelle prime riprese, Emiliano esce fuori nella terza quando infila una serie di diretti sinistri che fanno vacillare Jamoye: è il momento in cui il pugile di casa scava il solco che diventerà incolmabile. Nella successiva Marsili colpisce alla tempia il belga che vacilla e poi reagisce ma è ancora il Tizzo a chiudere il in allungo. Da segnalare, da qui alla fine solo un buon destro di Jamoye.
<Se all’inizio ero contratto – spiega Marsili – è perché sentivo responsabilità addosso, senza contare che venivo da un fermo due anni senza match veri. A questo va aggiunto il combattere in casa, aspetto questo che mette ulteriore pressione. Nei fatti non sapevo se fossi preparato o meno, in forma, ancora competitivo. Tutti motivi di preoccupazione fugati dal verdetto>.
Il contorno è stato bello, con tantissime facce amiche a tifare per Emiliano, anche se lui non ha potuto soffermarsi troppo: <Anche per colpa delle procedure. Fino alle 20.30 sono stato confinato in hotel, senza poter mettere il naso fuori e respirare un’atmosfera che certamente mi avrebbe caricato.
Tuttavia sono contento di chi mi ha sostenuto nell’avventura ovvero Stefano Giannini, le istituzioni e le imprese portuali che hanno creduto in questo progetto. Senza ovviamente dimenticare il mio maestro Mario Massai, senza il quale non potrei fare nulla, Gesumino Aglioti e il fido Gino Lauro>. Tornando al match, Massai sembrava guidare Marsili con il telecomando: <Litighiamo tutto il giorno ma è un supermaestro.
L’unico personaggio capace di tirare fuori il meglio di me, siamo simbiotici>. Poi l’analisi dell’incontro: <Ero partito con l’idea di andare ripresa dopo ripresa. Passata la contrazione iniziale, sono andato via sciolto ,dalla quarta ripresa in avanti sono stato più efficace>.
Sull’avversario: <Forse per Jamoye potevano esserci un paio di riprese a favore, senza che ciò spostasse l’equilibrio dell’incontro. Si è dimostrato un pugile vero, un uomo da curriculum importante che ha perso solo quando in palio c’erano titoli e avversari veri. Mi complimento con lui. Non ha fatto partire il colpo del ko? Merito mio che l’ho bloccato. Ora conto di chiudere 30 anni di carriera nel 2022 con una corona importante in palio, e intanto – conclude Emiliano Marsili – con un altro incontro entro la fine del 2021>.