Riceviamo e pubblichiamo – Al polifunzionale di Ladispoli, giovedì 7 dicembre 2017, si è tenuto l’annuale concerto di Natale della Banda “La Ferrosa”. E’ stato un vero è proprio spettacolo musicale, scivolato via senza annoiare il numeroso pubblico presente, grazie anche all’esecuzione di brani impegnativi e di alto contenuto tecnico-artistico, il tutto guidato e annunciato ottimamente dalla bravissima presentatrice Belinda Patta.
Le emozioni non sono mancate, nell’arco della serata gli spettatori hanno assistito quasi increduli ad uno spettacolo portato in scena da musicisti amatoriali che svolgono altre professioni, guidati da professionisti che a titolo gratuito hanno donato il loro tempo ed il loro talento regalandoci una serata di momenti magici.
Ma andiamo per ordine.
La serata è stata aperta dalla Fanfara dei Bersaglieri “Gennaretti-Lalli”, diretta dal capo-fanfara Luca Lalli, che sta migliorando velocemente sia a livello musicale che formale, riscuotendo l’unanime consenso del pubblico presente.
Al termine dell’emozionante spettacolo offerto dai bersaglieri, è toccato alla Banda “La Ferrosa” calcare le scene, con la direzione del Maestro Luca Berardo, che probabilmente resosi conto di aver scelto una location non proprio indicata per l’evento, a differenza dello scorso anno, ha puntato di più sulla musica che su altre cose.
L’esibizione della banda inizia con uno spettacolare “Highland Cathedral” interpretato dalla cornamusa solista Marco SASSETTI, con un bellissimo abito scozzese per far immergere ancor di più il pubblico nell’immaginario e nell’atmosfera che le armonie e le melodie del brano promanano. Subito dopo è stata la volta della “Casta Diva” di V. Bellini col maestro Santino Torre e del “Postino” (per un omaggio a Bacalov recentemente scomparso) col maestro Gaetano ROSSELLI, entrambi già noti come solisti professionisti e di successo. Ottime le esibizioni degli altri solisti: gli esperti maestri Paolo FILABOZZI con “Adios” (fantasia spagnola) e Gabriella DE ROSA con “Per un pugno di dollari” entrambi si sono esibiti col più classico degli strumenti a fiato, la tromba in Sib e la giovane maestra Laura ORRICO che col suo sax alto ha sfoggiato una tecnica impressionante nella “Variations Sur Un Theme Espagnol” mostrando grande personalità e doti musicali.
Buone le esecuzioni degli altri brani eseguiti dalla banda senza solisti, anche se alcune strumentazioni come “Magic Pooh” lasciano un po’ a desiderare e neanche la bravura della banda La ferrosa e di altre bande di un certo livello, riescono a colmare alcuni vuoti armonici che presenta. Ottime invece le strumentazioni per banda di “Variations Sur Un Theme Espagnol” del maestro Leonardo De Benedictis e di “Per un pugno di dollari” di cui non conosciamo il nome dell’arrangiatore perché non è stato menzionato; gli autori sono riusciti a tirare fuori con l’orchestrazione dinamiche ed espressività, giocando con le entrate dei vari strumenti, come è giusto che sia con musicisti amatoriali.
Il finale è stato comunque travolgente: prima con un momento solenne “Il canto dell’addio”, poi col bis di “Un amore così grande” entrambi eseguiti dal maestro Santino Torre e per finire con la marcia di “Radetzky” di J. B. Strauss, dove ormai il pubblico ladispolense (uso comune: ladispolano), aspetta, come il pubblico viennese a capodanno, l’invito del maestro Luca Berardo per battere le mani.
Parole di compiacimento sono state espresse anche dall’assessore alla cultura Marco Milani, intervenuto sul palco al termine della serata. Complimenti quindi al coordinatore Alessandro Gennaretti per quello che sta realizzando con Banda e Fanfara ma anche ai due bravissimi maestri Luca Lalli e Luca Berardo, e a tutti i musicisti. Bravi e speriamo che possiate sempre continuare su questa strada nonostante tutti sappiamo che il momento storico non è dei migliori per portare avanti questo tipo di attività, ma come ha detto il Presidente del consiglio comunale di Ladispoli Maria Caredda, sono attività fondamentali per la crescita dei nostri giovani, per distoglierli dall’ozio e avvicinarli alla cultura.