Dall’ufficio Pianificazione Urbanistica ed Edilizia del Comune di Ladispoli, sono state emesse nella giornata di ieri due ordinanze di demolizione che colpiscono ancora una volta proprietari di terreni siti in via Roma, zona protagonista nei giorni scorsi per la protesta degli ospiti di due campeggi raggiunti dall’ordine di sgombero emanato dal Tribunale di Civitavecchia. L’area interessata dagli abusi è sottoposta dalla legge a vincolo archeologico e paesaggistico e la zona nel suo complesso è da mesi al centro delle cronache cittadine per i controlli e successiva opera repressiva degli abusi edilizi portati avanti dalla GdF e dalla Procura.
I due provvedimenti a firma dell’Arch. Carlo Passerini si basano sui rilievi effettuati dalla Guardia di Finanza lo scorso 18 marzo che hanno dato luogo a due distinti verbali.
Soltanto ora, otto mesi dopo la visita dei finanzieri, i proprietari delle ditte “Le Ancore”, con sede in Ladispoli (RM) Via Primo Mantovani 115 e “La Scimmia Ubriaca SRLS”, sita in via Roma 111, si sono visti notificare l’ordinanza che li obbliga a provvedere, a proprie spese, alla demolizione rispettivamente di 11 e 8 manufatti completamente abusivi entro il termine di 90 giorni decorso il quale “senza che sia stata eseguita la demolizione, il bene e l’area di sedime, nonché quella necessaria, secondo le vigenti prescrizioni urbanistiche, alla realizzazione di opere analoghe a quelle abusive, saranno acquisiti di diritto gratuitamente al patrimonio del Comune”.
Tra le opere abusive citate nelle due ordinanze figurano roulotte e prefabbricati vari, alcuni adibiti a magazzino altri a bagno o ad abitazione.
Secondo alcuni esponenti politici locali l’esposto rivendicato dal gruppo ladispolano del Movimento 5 Stell, che ha messo sotto la lente d’ingrandimento dell’autorità giudiziaria una situazione di dubbia regolarità che andava avanti da decenni, avrebbe rotto la pax sociale in modo troppo brusco, secondo altri invece non c’era altra maniera per dare una scossa e ripristinare la legalità in un’importante fascia di costa.
Qualunque siano le opinioni sull’opportunità e le modalità di un’azione politica intransigente e legalitaria, anche da parte del Comune non si può fare a meno di agire con gli strumenti che la legge impone di fronte all’accertamento di opere abusive, sebbene la pedissequa applicazione della normativa non possa risolvere tutti i problemi che la “questione via Roma” presenta.
Il rischio è che insieme ai campeggiatori, alle roulotte e a manufatti abusivi di vario genere sia demolita anche una quota non irrilevante del settore turistico di Ladispoli, con tutte le implicazioni sociali ed economiche che ne derivano.