L’argomento era interessante, la location suggestiva: l’appuntamento con “La Memoria Ritrovata” dell’altra sera alla Lega Navale è stato come previsto un successo.

Oltre 300 persone si sono sistemate nello spazio antistante alla costruzione della Lni in lungomare Thaon de Revel per assistere, con la presentazione della storica Roberta Galletta, alla proiezione del documentario realizzato da Gianfranco Fusato (entrambi nella foto sotto) sulla storia del Pirgo, il primo stabilimento balneare moderno italiano. Il film ha usato filmati d’epoca originali degli anni Trenta del secolo scorso e dell’Intelligenza Artificiale per raccontare e soprattutto ricreare la vera e straordinaria atmosfera di quegli anni.
Lo stabilimento del Pirgo che sorgeva sull’isolotto che ancora si staglia davanti alla passeggiata era uno spettacolo: in stile Liberty, aveva spazi comuni ampi, con sale da ballo e addirittura un teatro. Oltre naturalmente alle cabine da dove, all’inizio dello scorso secolo, le signore si immergevano direattamente in acqua, lontando da occhi indiscreti, nonostante i costumi da bagno di allora lasciassero scoperto ben poco. Ed esisteva anche un piccolo stabilimento “satellite” chiamato appunto il Pirghetto.
Il Pirgo era frequentato dai civitavecchiesi ma anche da tanti villeggianti che a Civitavecchia venivano anche a godere delle acque sulfureee che arrivavano direttamente nel Grand Hotel delle Terme non molto lontano.

A distruggere l’antico stabilimento furono naturalmente le bombe, durante la seconda guerra mondiale, ma anche e soprattutto gli stessi civitavecchiesi che finirono di smantellarla, utilizzando il legno della struttura per scaldarsi.
Nel secondo dopoguerra, sull’isolotto furono diverse le costruzioni che si avvicendarono, tutte molto meno sfarzose dell’originale, che negli anni ’60 e ’70 ospitarono anche feste e concerti. Il rudere di quel Pirgo, rimasto in piedi a lungo, è stato immortalato anche nel film di Ettore Scola con Marcello Mastroianni e Massimo Troisi “Che ora è”.
