Da ieri i lavoratori ex Italcementi in presidio, quelli della Privilege in sommossa, i servizi sociali assediati, Hcs non si capisce più niente.
Ma al di là delle crisi più o meno vecchie, più o meno aggravatesi in questo anno di amministrazione a 5 Stelle, lo sconforto cresce per l’assoluta inesistenza di prospettiva.
Di solito, nel primo anno di attività, una amministrazione programma e progetta quello che riuscirà ad avviare nel corso del mandato quinquennale.
Ma qui, dopo un anno, son ci sta un programma, un progetto, una semplice iniziativa a cui aggrapparsi per lenire la disperazione di tutta una Città. Anzi le poche cose sembrano fatte solo per colpire e ferire intere categorie di residenti, con intento quasi catartico e persecutorio verso alcuni.
Ormai è chiaro e lo ammettono anche i meno intransigenti dei 5 Stelle. Nessuno di loro pensava di poter vincere le elezioni e nessuno di loro era pronto o comunque in grado di amministrare una Città così importante e così complessa.
Si sono trovati poi al governo dopo otto mesi di nulla del Commissariamento e con al fianco una Autorità portuale guidata da uno che ne ha combinate più di Carlo in Francia.
Le attenuanti insomma ci sono tutte e possiamo riconoscerle noi per primi.
Ma dopo 11 mesi di assoluto nulla, la Città non può permettersi altri 48 mesi senza una qualsiasi prospettiva.
Facciano una cosa saggia. Si aprano al confronto, si lascino aiutare.
Lo facciano per il bene della Città e di loro stessi.
Civitavecchia per recuperare da un disastro di tale portata (dopo già il nefasto quinquennio Moscherini-Monti) avrà bisogno veramente di decenni.
