Una mattinata dedicata alle donne e agli uomini che contemplano e salvaguardano la bellezza delle profondità del mare e delle sue creature.
È quella organizzata dalle diocesi di Porto-Santa Rufina e di Civitavecchia-Tarquinia con il Giubileo dei sub, che si terrà il 29 novembre 2025 dalle 9 al Porto turistico di Santa Marinella. L’evento promosso dai due uffici diocesani di apostolato del mare, diretti rispettivamente da don Eduardo Juarez e Fabrizio Giannini, coinvolgerà diving, associazioni subacquee e nuclei subacquei dei diversi Corpi di Stato.
Dopo l’accoglienza, alle 9.30 il vescovo Gianrico Ruzza presiederà la preghiera di ringraziamento e di sostegno per le attività dei sub e per le loro famiglie. Alle 10 i sub si imbarcheranno per l’immersione prevista alle 10.30, quando renderanno omaggio alla statua della Madonna posta nel fondale antistante il porticciolo, con rientro alle 11.30.
Con i loro oltre 120 chilometri di costa, che coprono tutto il litorale settentrionale della regione Lazio, le diocesi sentono la responsabilità di incontrare, dialogare e accompagnare coloro che sono impegnati per lavoro o per passione nei diversi ambiti marittimi. Il settore della subacquea coinvolge persone che vivono lo stupore per la manifestazione della vita e della bellezza nell’ambiente sottomarino. Il richiamo allo splendore del mare chiede dunque di deprecare scelte e pratiche letali per l’integrità e la fragilità dei complessi sistemi biomarini come purtroppo accade con l’inquinamento di plastica e di sostanze chimiche, l’overfishing e i rifiuti della pesca.
«Desidero esprimere la stima e la riconoscenza alle diverse espressioni della subacquea: la subacquea ricreativa, culturale, di ricerca e di servizio alla sicurezza e all’ordine, che ci aiutano a vivere e godere in serenità e armonia il meraviglioso mondo marino», dichiara Gianrico Ruzza.
Per il pastore di Porto-Santa Rufina e di Civitavecchia-Tarquinia il Giubileo dei sub «sarà un momento importante per la nostra vita ecclesiale perché andiamo a incontrare Dio nella preghiera contemplando l’opera delle sue mani che i subacquei vivono nelle profondità del mare».
«L’attività subacquea, legata al desiderio di conoscere e scoprire, è un’icona di ciò che rappresenta la vita del cristiano nella sua ricerca del mistero del senso autentico della vita» sottolinea Ruzza, che è vescovo promotore dell’apostolato del mare della Conferenza episcopale italiana, aggiungendo che «Le acque del mare sono vita e speranza. Non possono diventare acque di morte, come spesso diceva Francesco pensando ai migranti. Dobbiamo custodire con determinazione il dono del mare e la sua natura di apertura e di incontro perché la vita umana e la biodiversità trovino il loro sviluppo e la loro potenzialità».
