"Dall'ulivo un augurio di pace": ritmi celtici e sapori locali al Frantoio Olitar di Tarquinia • Terzo Binario News

di Cristiana Vallarino

Una grande sala addobbata per Natale, un ampio camino scoppiettante, lunghi tavoli circondati da mobili d’epoca e come sottofondo inconsueti ritmi nordici: tutti ingredienti che hanno creato la giusta atmosfera per l’evento “Dall’ulivo un augurio di pace”, organizzato venerdì 5 gennaio al Frantoio Olitar, alla Valle del Marta, a Tarquinia.

A fare gli onori di casa, per l’Olitar, Alessandro Scibilia il quale ha spiegato come mai, in un momento così buio per il mondo, si è pensato all’ulivo come simbolo di pace. E anche la scelta di proporre la particolarissima musica celtica, insieme alla degustazione di prodotti enogastronomici a km 0, in cui naturalmente l’olio del frantoio ha fatto da protagonista, insieme ai legumi di Podere Loriana. Non è mancato il dolce, preparato dalla cuoca dell’Alleanza Slow Food Vittoria Tassoni. Mentre il vino lo ha offerto “Terre Giorgini”.

In sala molti clienti abituali, ma anche tante persone venute da Tarquinia e da Civitavecchia alla scoperta di una realtà che produce olio di qualità da oltre 40 anni. Nutrita la presenza dei produttori della zona e dei rappresentanti delle Università Agrarie di Civitavecchia e di Tarquinia. Per la prima, ha preso la parola il consigliere Stefano De Paolis, mentre per la seconda il saluto lo ha portato direttamente il presidente Alberto Tosoni. Entrambi hanno sottolineato l’importanza di Olitar per il settore agroalimentare del comprensorio.

La colonna sonora del pomeriggio è stata quella del gruppo civitavecchiese “Groot”, specializzato in musica celtica: strumenti e ritmi decisamente inusuali che hanno incuriosito e interessato i presenti.

Diverse persone intervenute hanno approfittato per fare una visita della struttura, guidati dai fratelli Scibilia Pietro e Alessandro, così da scoprire di più sull’attività del Frantoio.

“Le produzioni sono un po’ altalenanti da una stagione all’altra, ma la vendita al pubblico che noi facciamo è superiore ai 100 quintali annui. Questa per esempio è stata un’annata abbastanza complicata per le condizioni climatiche, causa di una ridotta produzione di olive in zona, come nel resto d’Italia – ha spiegato Alessandro – noi abbiamo lavorato circa il 50% in meno rispetto ad annate buone, ma siamo comunque riusciti a produrre l’olio di qualità che vendiamo al frantoio. Che è aperto tutti i giorni, dell’anno, esclusa domenica. Il nostro olio si trova anche in alcuni negozi a Tarquinia. Poi facciamo moltissme spedizioni nel resto di’Italia, soprattutto al Nord. E anche parecchie esportazioni per clienti in paesi della Ue. Ultimamente abbiamo dei contatti in Germania, grazie a delle ragazze che propongono il nostro olio in mercatini”.

frantoio olitar tarquinia

Ma il Frantoio è molto attivo a 360 gradi: organizza visite guidate della struttura, collabora con l’istituto agrario di Tarquinia, lo Stendhal Alberghiero di Civitavecchia e con l’Università Lorenzo dei Medici che è collegata con alcuni atenei statunitensi, quindi ogni tanto Olitar ospita studenti americani per dei master. e poi ancora si offrono degustazioni guidate, dei convegni, dei corsi di potatura a primavera e anche delle giornate informative con gli agricoltori.

Pubblicato sabato, 6 Gennaio 2024 @ 13:27:23     © RIPRODUZIONE RISERVATA