Riceviamo e pubblichiamo dall’Associazione Salviamo Bracciano – Con la delibera di Giunta (perché non di Consiglio?) n.°187 del 22-05-2014 (http://www.halleyweb.com/c058013/mc/mc_attachment.php?x=&mc=3884 ), siamo arrivati al PARADOSSO. Ma, per meglio far capire ai lettori, occorre procedere con ordine.
L’Amministratore Unico della Bracciano Ambiente (nonché avvocato personale del sindaco) Marcello Marchesi, in data 22-04-2014, inoltrava ricorso al Presidente della Repubblica contro il Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo, per non aver concesso l’autorizzazione richiesta, per l’ampliamento di Cupinoro, essendo l’area interessata, definita ZPS e zona gravata da Usi Civici.
Il ricorso é stato esteso anche al Comune di Bracciano(?), socio unico in nome della cittadinanza e, lo stesso, ha dovuto ricorrere alla delibera di cui sopra.
I cittadini appaiono frastornati. Ma non era stato proprio il nostro sindaco a volere, con incomprensibile determinazione, l’ avv. Marchesi al vertice della società , mentre 1500 firme ne chiedevano la destituzione? Non l’aveva sempre sostenuto, affiancato in ogni atto al di là di ogni ragionevole prudenza? La sintonia si è dunque spezzata? O é forse un caso di tradimento da”Tu quoque Brute fili mi”? Si tratta forse di una strategia ignota a noi comuni mortali che vorremmo solo chiarezza? Ricordiamo che gli stessi revisori il 23 aprile scorso avevano chiesto un’assemblea straordinaria ” senza indugio”. Non è stata mai convocata. E’ forse solo furbizia per coprire eventuali responsabilità? Perdonateci la malizia se la vediamo come un sottile gioco delle parti (non è accaduto lo stesso con la società Prato Giardino?) di cui neanche ci sfugge la logica! Una certezza però l’abbiamo e la possiamo affermare: a pagare gli errori del socio unico, il comune, dell’amministratore unico e della disastrosa gestione della Bracciano Ambiente che ha prodotto debiti e perdita di posti di lavoro saranno solo i cittadini chiamati , ancora una volta, a saldare anche le parcelle degli avvocati.