CRZ Fiumicino: ecco cosa diremo domani al consiglio comunale su Cupinoro • Terzo Binario News

CRZ Fiumicino: ecco cosa diremo domani al consiglio comunale su Cupinoro

Nov 20, 2013 | Cerveteri, Fiumicino, Politica

cupinoroRiceviamo e pubblichiamo comunicato del Comitato Rifiuti Zero Fiumicino.

“Cupinoro, come Malagrotta, è una discarica “di tal quale”, una collina che da oltre vent’anni accoglie i rifiuti di 25 comuni, fra cui Cerveteri; deve essere chiusa e bonificata come Malagrotta che dallo scorso 30 settembre non riceve più i rifiuti indifferenziati di Roma, di Ciampino, del Vaticano e di Fiumicino.

I comuni che conferiscono a Cupinoro, fatta eccezione per alcune amministrazioni virtuose, nonostante le normative europee e nazionali e l’adesione alla strategia rifiuti zero, sono ampiamente attestati su percentuali di raccolta differenziata ampiamente al di sotto del 30%.

Sono comuni che noi continueremo a considerare inadempienti, nonostante il recente collegato al decreto noto col nome di Agenda Verde regali loro un ulteriore deroga per raggiungere il limite del 65% nel lontano 2020 consentendo nei fatti di continuare ad avvelenare terra, acqua e aria.

Siamo convinti infatti che proroghe e deroghe rallentino notevolmente non solo  il processo di cambiamento necessario a trasformare Cupinoro in una discarica residuale di soli rifiuti trattati, ma anche il rapido passaggio ad una efficace raccolta differenziata, sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo.

L’attuale discarica di Cupinoro deve essere chiusa e l’avvio della sua bonifica sono il primo passo, da fare per rendere credibile qualsiasi sostenibile progetto futuro e qualsiasi tipo di rassicurazione; devono essere dichiarate le risorse necessarie, quelle disponibili, le date di inizio delle attività di bonifica, deve essere spiegato alla popolazione il progetto in ogni dettaglio.

Abbiamo da subito sostenuto che l’ampliamento sovradimensionato di 450.000 mc della discarica, l’autorizzazione per un TMB da 135.000 t/a (per il quale è stata già indetta la gara per la sua realizzazione di una delle sue componenti) che “dovrebbe” essere ridimensionato a 60.000, sono la premessa per la possibile apertura di Cupinoro al conferimento di rifiuti da parte di altri comuni o, viceversa, l’ammissione implicita che i 25 comuni del bacino non saranno in grado di migliorare il livello della raccolta differenziata e che, continuando a produrre rifiuti indifferenziati, necessiteranno di spazi sempre più grandi.

L’Agenda Verde e il silenzio che arriva dalla Regione Lazio sembrano confermare questa nostra analisi e l’ipotesi apparsa in queste ultime ore sulla stampa di un potenziale di 4.800.000 mc di ulteriori invasi aumentano ed alimentano i nostri timori per il futuro; la Bracciano Ambiente dice ad oggi non esiste alcun progetto, non abbiamo nessuna garanzia che possa esistere domani.

La Bracciano Ambiente è la stessa che dichiara la necessità di un TMB dal 60.000 tonn/anno per poi mettere a gara un componente riferibile all’impianto da 135.00 Tonn/anno; allo stato attuale non è una controparte credibile ed affidabile; un TMB da 60.000 tonn/anno, anch’esso leggermente sovradimensionato rispetto al residuo indifferenziato atteso al raggiungimento del 65% di differenziata su tutti i comuni del bacino di riferimento, ha bisogno di meno della metà della volumetria attualmente autorizzata alla VIA Regionale.

Riteniamo che, così come si è fatto per Roma con il Piano promosso dall’allora Ministro Clini, sia necessario l’avvio di un piano straordinario di sostegno ai comuni del bacino di conferimento per fare in modo che in 6/9 mesi, non nel 2020, questi possano raggiungere il 65% di raccolta differenziata ; senza questo piano, opportunamente finanziato anche l’allargamento di 1 mc di volumetria rimarrebbe un atto di arbitrio assolutamente incomprensibile.

Ragionare sul futuro di Cupinoro è possibile solo partendo dalla chiusura dell’attuale discarica, quindi costruire le premesse per cambiare realmente ciclo dei rifiuti ed avvicinarsi in tempi ragionevoli all’obiettivo Rifiuti Zero, viceversa inutile che i Sindaci ci parlino di difesa della salute, dell’ambiente e di adesione alla strategia rifiuti zero”.