La nota band emiliana ieri in concerto al “Revolution Camp” di Spinicci con tanti brani evergreen
Con il loro “Appunti Partigiani”, i “Modena City Rambles” hanno infiammato il “Revolution Camp” di Tarquinia.
Ieri sera, nella pineta sul mare di Spinicci, le inconfondibili note della band emiliana hanno tenuto incollato un folto pubblico di giovani e meno giovani, con un repertorio volto a celebrare il loro disco d’oro del 2005.

Da anni fuori catalogo, il disco è stato ripubblicato nel 2020 in vinile e CD (Modena City Records/ Universal) a 15 anni esatti dalla prima uscita, ma a causa della pandemia, non ha potuto vedere la luce il progettato tour di supporto. Quest’anno invece, a partire da aprile, per l’anniversario della Liberazione l’album ha cominciato a respirare liberamente e i Ramblers sono stati “Riaccolti”, in pompa magna da tutta l’Italia.
Nonostante l’infortunio del batterista Diego Scaffidi, che si è esibito con il piede ingessato, il concerto si è svolto regolarmente, regalando ai presenti quasi tre ore di ottima musica, interrotte soltanto da una brevissima pausa.

Tantissimi i brani in scaletta, sia quelli più adatti al focus sul materiale più ‘partigiano’ – “Oltre il Ponte”, “Il Ballo di Aureliano”, “L’unica superstite”, “Gufo Nero”, “Il sentiero”, “La pianura dei sette fratelli”, “Al Dievel”, “Fischia il vento, urla la bufera”, – sia quelli che hanno fatto la storia della band, da sempre legata con un filo rosso alle tematiche e ai valori della Resistenza. Dal repertorio non potevano mancare l’omaggio a Che Guevara con “Transamerika” e a Peppino Impastato con “I cento Passi”, come neppure il pensiero alle vittime della guerra e delle ingiustizie, ieri come oggi, con ”Ebano”, “Auschtwitz”, “In un giorno di pioggia”, “La legge giusta”, “El Presidente”, “All you fascist”, “Volare controvento”, “Contessa”, “Mia dolce rivoluzionaria”.

Il concerto, interrotto soltanto da una brevissima pausa durante la quale il pubblico ha improvvisato “Bella Ciao”, si è concluso con lo stesso, attesissimo brano, nella versione più famosa che spesso i Mcr durante i concerti del primo maggio.