Civitavecchia, inquinamento trasporto marittimo: Cozzolino scrive a Gentiloni • Terzo Binario News

Civitavecchia, inquinamento trasporto marittimo: Cozzolino scrive a Gentiloni

Set 12, 2017 | Ambiente, Civitavecchia

Il sindaco di Civitavecchia Antonio Cozzolino ha deciso di scrivere al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni per chiedere provvedimenti urgenti per la riduzione dell’inquinamento da trasporto marittimo, chiedendo l’applicazione per tutte le zone di mare del tenore massimo di zolfo nei combustibili navali pari allo 0,10% in massa (come da Decreto legislativo 16 luglio 2014 n. 112) ed istituzione di un’area di controllo delle Emissioni (ECA) nel Mediterraneo.

Nella sua lettera, Cozzolino si dice preoccupato “del crescente fenomeno dell’inquinamento legato al trasporto marittimo, timore giustificato se si considera che in molte città di porto non sono rispettati gli standard della Qualità dell’Aria previsti dal decreto legislativo n. 155/2010 e in altre i dati sanitari rivelano alti tassi di mortalità legati alle malattie correlate all’inquinamento”. Per questo motivo, il primo cittadino civitavecchiese chiede al Primo ministro e al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Fian Luca Galletti “l’adozione di provvedimenti urgenti per la riduzione dell’inquinamento portuale e del trasporto marittimo, peraltro già codificati dalla normativa internazionale, comunitaria e dello Stato”. 

“Nell’ambito del programma  ‘CAFE – Clean Air for Europe’ della Comunità Europea – spiega Cozzolino nella lettera –  si è stimato che dal 2020 le emissioni di anidride solforosa e di ossidi di azoto provenienti dal trasporto marittimo supereranno le emissioni del totale delle fonti terrestri ed in base alla direttiva
2012/33/UE relativa al tenore di zolfo dei combustibili per uso marittimo “le emissioni prodotte dal trasporto marittimo dovute all’utilizzo di combustibili per uso marittimo ad alto tenore di zolfo contribuiscono all’inquinamento atmosferico sotto forma di anidride solforosa e particolato, che nuocciono alla salute umana e all’ambiente e contribuiscono alla formazione di depositi acidi”. Il Dlgs 16 luglio 2014 n. 112 di attuazione della direttiva 2012/33/UE, che modifica il Codice dell’Ambiente, impone già dal 2015 un tenore massimo di zolfo nei combustibili navali dello 0,10% per le aree di controllo delle emissioni già istituite, ovvero nel Mar Baltico, nel Mare del Nord e nel canale della Manica, mentre per gli altri mari europei il tenore massimo di zolfo imposto è solo dello 0,50% e per giunta entro il 2020. Poco importa che le navi all’ormeggio debbano già utilizzare il combustibile allo 0,10%, in quanto la massima emissione dei fumi si verifica in navigazione ed in particolar modo quando le navi effettuano le manovre di approdo e di partenza. Per questo motivo, considerato che sempre in base al Dlgs 16 luglio 2014 n. 112 “Dal 1° gennaio 2018 per il mare Adriatico e il mare Ionio e dal 1° gennaio 2020 per le altre zone di mare, si applica un tenore massimo di zolfo pari allo 0,10% in massa a condizione che gli Stati membri dell’Unione europea prospicienti le stesse zone di mare abbiano previsto l’applicazione di tenori di zolfo uguali o inferiori”, sono a chiederLe che per tutte le zone di mare venga applicato al più presto un tenore massimo di zolfo nei combustibili navali pari allo 0,10% in massa, stipulando specifici accordi con gli Stati membri dell’Unione europea prospicienti le stesse zone di mare ed emanando apposite norme. In aggiunta non si può ignorare che la naturale e logica evoluzione dell’adozione di un combustibile meno inquinante in una zona di mare è rappresentata dall’istituzione di un’area di controllo di emissioni in base all’Allegato VI riveduto della Convenzione MARPOL entrato in vigore il 10 luglio 2010, che, oltre ad introdurre limiti più stringenti per il combustibile per uso marittimo, definisce le aree di controllo delle emissioni di ossidi di azoto e le aree di controllo delle emissioni di ossidi di zolfo e particolato, così come i criteri e le procedure per la designazione di nuove aree di controllo delle emissioni. Considerato che il Mediterraneo è uno dei mari più trafficati al mondo, l’istituzione di una zona di controllo avrebbe indubbiamente un forte impatto positivo sulla qualità dell’aria dei paesi del Bacino, come anche evidenziato nella nota informativa del Parlamento
europeo del 2012 “L’impatto di un’eventuale estensione a livello UE delle zone di controllo delle emissioni di zolfo a tutto il litorale europeo”. Per quanto sopra sono a chiederLe altresì che si faccia promotore, in base alle procedure dell’Appendice III dell’Allegato VI della convenzione MARPOL, dell’introduzione di una nuova Area di controllo delle Emissioni (ECA) nel Mediterraneo, che comprenda aree di controllo delle emissioni di ossidi zolfo e particolato e di ossidi di azoto”.