Nel settore del betting troviamo numerosi termini specifici, che possono sembrare ostici a chi si avvicina per la prima volta a questo mondo. Comprendere il significato di questi termini, però, è fondamentale per approcciare questa attività con una maggiore consapevolezza e sicurezza. Come avviene anche in molti altri campi, la conoscenza del linguaggio tecnico è la chiave per muoversi bene, evitando errori. In questo articolo, quindi, scopriremo insieme un piccolo vademecum sui termini più frequenti nelle scommesse sportive.
Quote e puntate
Il concetto di “quota” rappresenta il punto di partenza fondamentale per chiunque abbia intenzione di avvicinarsi al betting. Quando si parla di quota, ci si riferisce alla probabilità che un determinato evento si verifichi, secondo il bookmaker che offre la scommessa, e determina l’ammontare della vincita che verrà restituita allo scommettitore in caso di esito positivo. Le quote possono variare in base a numerosi fattori, tra cui le notizie relative all’evento su cui si scommette, il blasone degli atleti o delle squadre, i risultati precedenti e la modalità stessa della scommessa.
Nelle scommesse classiche la quota è fissa, dunque resta tale fino a quando l’evento non si conclude. Possono comunque variare nel lungo periodo, ad esempio se si parla di scommesse sui vincitori di un campionato. Le quote fisse le troviamo anche nelle tipologie di scommesse Exchange disponibili online, dove l’utente stesso si sostituisce al bookmaker, creando una sorta di mercato basato sulla compravendita, come avviene anche nel trading.
Le quote dinamiche, invece, sono proprie delle scommesse live, dove vengono aggiornate in tempo reale in base all’andamento dell’evento. Ciò significa che più un risultato diventa probabile, più la quota per quella scommessa diminuisce, e viceversa. Basti ad esempio pensare alla possibilità che una squadra pareggi o vinca a pochi minuti dallo scadere del tempo regolamentare di una partita di calcio. La puntata, infine, fa riferimento alla somma che l’utente scommette su un determinato evento, e da essa dipenderà l’importo dell’eventuale vincita, come risultato della moltiplicazione con la quota.
Gli altri termini frequenti nel betting
Il bookmaker (o allibratore) è il soggetto che accetta e paga le scommesse basate sulle quote da esso stabilite. I bookmaker operano in un mercato regolamentato e sono soggetti a specifici controlli e normative, finalizzati a garantire la trasparenza e la correttezza delle operazioni. Il termine handicap, invece, indica una particolare tipologia di scommessa in cui viene assegnato un vantaggio o uno svantaggio ad una delle entità in competizione: lo scopo è livellare le probabilità di vittoria e rendere la scommessa più equilibrata e interessante.
La schedina o bolletta altro non è che l’insieme delle scommesse effettuate dall’utente e giocate con una singola puntata. Un altro termine importante è il cash out, un’opzione che alcuni operatori offrono e che consente agli scommettitori di chiudere una scommessa prima della conclusione dell’evento, incassando una parte dei potenziali guadagni o limitando le perdite. Infine, si chiude sottolineando la presenza di diversi bonus, ognuno con una propria etichetta, come nel caso del cashback, che prevede la restituzione di una parte delle puntate perse in un determinato periodo di tempo.