Maxi sequestro DIA: il tesoro e l'attività dei camorristi in gran parte svolta a Ladispoli • Terzo Binario News

Maxi sequestro DIA: il tesoro e l’attività dei camorristi in gran parte svolta a Ladispoli

Feb 18, 2016 | Cronaca, Ladispoli

video-diaEmergono ulteriori elementi sull’attività illecita delle cinque persone facenti capo al clan Giuliano alle quali martedì sono stati sequestrati beni per oltre 100 milioni di euro.

Sembra infatti che la maggior parte del patrimonio sequestrato risieda a Ladispoli, così come la maggior parte di vittime dell’attività criminale del gruppo.

Nell’attività investigativa, la Dia ha constatato il chiaro sbilancio tra lo stile di vita delle famiglie dei 5 indagati ed i rispettivi redditi. Gli indagati negli anni di permanenza a Ladispoli avrebbero in sostanza speso oltre 3 milioni di euro in più rispetto a quanto guadagnato con le loro attività lecite.

I cinque procedevano continuamente all’acquisto di immobili accumulando nel tempo un patrimonio immobiliare notevole comprese case e attività commerciali in viale Italia. Gli immobili sequestrati ai vari indagati spesso risiedono nello stesso stabile a testimonianza del fatto che le operazioni di compravendita erano collegate tra loro al fine di avere nella disponibilità complessiva stabili interi.

Sequestrati a Massaria 6 immobili tra via La Spezia e via Duca degli Abruzzi.

Per quanto riguarda Angelo Lombardi invece il patrimonio più consistente risiede in rapporti bancari, almeno 17 negli ultimi 15 anni.

Il patrimonio immobiliare più consistente lo possedeva invece Giuseppe D’Alpino. Sono 30 gli immobili sequestrati a Ladispoli, un terreno a Cerveteri, 4 immobili a Civitavecchia e due a Olbia. Ammontano a circa 50 i rapporti finanziari con diverse banche della città.

Carlo Risso era invece l’uomo delle società. Sequestrati ‘‘solo’’ 4 immobili a Ladispoli mentre a suo conto risultano 5 società ad un notevole numero di conti finanziari.

Naseddu invece è l’uomo con le proprietà in Sardegna a Santa Teresa di Gallura. Di proprietà di Naseddu solo un’abitazione a Ladispoli e 12 terreni a Santa Teresa oltre ad un’immobile.

Emerge quindi che l’attività criminale del gruppo sia per lo più circoscritta proprio a Ladispoli e si teme che anche le vittime dell’attività di usura e gioco d’azzardo siano soprattutto residenti della stessa città.