Il comitato 2 ottobre interroga Tidei sui fossi di Santa Marinella • Terzo Binario News

Il comitato 2 ottobre interroga Tidei sui fossi di Santa Marinella

Feb 14, 2022 | Politica, Santa Marinella

In un articolo pubblicato dal Messaggero il 10 febbraio, il sindaco Tidei parla di 430 mila euro di fondi ministeriali per la messa in sicurezza del fosso Ponton del Castrato. Si parla poi di un milione di euro, senza specificare la sua provenienza, per l’ultimo stralcio dei lavori che escludono la vasca di laminazione.

Nel convegno organizzato il 5 novembre 2021 dal Comitato “2 ottobre” e dal Comune, vennero visualizzate le simulazioni di piena di quello che è il fosso più pericoloso di S. Marinella, Ponton del Castrato, dimostrando che il ponte sulla ferrovia crea l’occlusione che espone le vite umane al massimo rischio, come successe nel 1981. La vasca d’esondazione su terreni ARSIAL, anche se di dimensioni ridotte rispetto a quella necessaria, potrebbe essere facilmente realizzata riducendo comunque i danni a cose e persone in caso di piena. Quindi, le due opere necessarie e non più rinviabili sono: l’allargamento del ponte sulla ferrovia, vera e propria barriera, e la vasca d’esondazione, anche se ridotta. Oggi evinciamo che questi due interventi fondamentali su Ponton del Castrato non sono previsti. Anziché rivedere il progetto originario, seguendo le indicazioni dell’autorità di Bacino, gli interventi previsti sono quelli già illustrati da Mencarelli il 5 novembre: 1) ridurre lo spessore della soletta nel tratto tombato (via Oberdan, via Garibaldi fino alla foce) per allargare il diametro dell’alveo, 2) rafforzare e pulire gli argini, 3) pavimentare a gabbionate (gradoni in pietra imbrigliati da reti metalliche) alcuni tratti del fosso. Tali interventi, ricordiamolo, lasciarono i rappresentanti del quartiere Alibrandi totalmente insoddisfatti in quando non solo non abbattono il rischio ma rischiano di aumentare la velocità dell’acqua in caso di piena.
Nell’articolo del Messaggero menzionato non si fa cenno alcuno alla Conferenza di servizi con le Ferrovie dello Stato che Andrea Amanati aveva ritenuto potesse aver luogo entro Gennaio-febbraio del 2022.
Le domande che rivolgiamo all’Amministrazione sono sempre le stesse: perché il progetto esecutivo redatto dai progettisti vincitori di gara si è bloccato 20 mesi fa? Perché non hanno corretto il progetto respinto dall’Autorità di bacino, che, in quell’occasione, indicava le modifiche da apportare così da poterlo presentare nuovamente? Il tempo passa. Speriamo che i famosi 6 milioni di euro della Regione Lazio, di cui 3 erano su Ponton del Castrato, siano stati prorogati altrimenti si perdono, se già non sono stati persi.

Comitato “2 ottobre”