Civitavecchia, la vedova D'Angelo testimonia ad Arezzo • Terzo Binario News

Civitavecchia, la vedova D’Angelo testimonia ad Arezzo

Feb 28, 2020 | Civitavecchia, Giustizia

«Sono qui per mio marito e per la sua memoria. La mia vita è finita su quelle scale dove ho visto mio marito appeso. Dopo la sua morte sono stata nove mesi chiusa in camera e ho perso dieci chili». Lo ha detto in aula al tribunale di Arezzo, Lidia Di Marcantonio, vedova di Luigino D’Angelo, il pensionato suicida nella sua casa di Civitavecchia nel 2015 dopo aver perso tutti i risparmi col decreto Salvabanche.

La donna oggi ha testimoniato al processo per il crac di Banca Etruria che ha 25 imputati tra amministratori e dirigenti dell’ex istituto di credito. «Mio marito diceva sempre al consulente di investire e custodire il ‘gruzzoletto’ per la nostra pensione – ha raccontato Lidia Di Marcantonio -. Un giorno ci propose di investire tutto in un buon prodotto e noi ci fidammo, c’era fiducia. Poi a luglio 2015 arrivò una lettera che diceva che il nostro investimento non era adeguato al nostro profilo. Siamo tornati in banca e un altro impiegato ci ha detto che era una lettera che mandavano di routine. Siamo andati via tranquilli».