Ferragosto di mare, di fuochi, di cibo e di preghiera. C’è stato un po’ di tutto nel contenitore del 15 agosto 2019 allargato anche alle altre località del comprensorio civitavecchiese. E non si può dire che complessivamente sia andato male, anzi.
Si inizia dalla fine, ovvero dallo spettacolo pirotecnico andato in scena alle 23.30 dagli scogli frangiflutti della Marina. Lungomare stracolmo dall’Antemurale al Pirgo, nell’attesa di una scenografia diversa dal solito e così è stato. Venti minuti di lanci che hanno rapito gli occhi dei presenti visto che non si sapeva dove guardare: fuochi a pelo d’acqua, in diagonale a bassa quota e quelli classici in alto a rigare il cielo. Non a caso è partito un applauso a metà esibizione e un altro, lunghissimo, alla fine a sancire il gradimento. Anche i commenti sono stati unanimi nel definire “splendido” lo spettacolo della ditta Poleggi. Imponente, anche in mare, lo schieramento delle forze dell’ordine e ha funzionato la scelta di trasformare viale Garibaldi in isola pedonale con diversi filtri, per evitare l’accesso alle vetture. Comodo il deflusso, tanto da far apparire un numero di presenze inferiore alle diverse migliaia di persone che invece hanno affollato la Marina. Gradevole la musica proposta dagli 80 e Spicci, divisi fra classici italiani e hit straniere, che ha allietato l’attesa per i giochi pirotecnici. Prima ancora, lunghissime le file per impossessarsi dell’ambito cartoccio di frittura di pesce del Padellone. Anche un’ora di attesa dal pagamento in cassa alla consegna del piatto, a dimostrazione di come le cucine abbiano lavorato a regime se non proprio fuori giri. Lo stesso dicasi per i locali del centro: fra ristorazione e somministrazione era difficile trovare un tavolo libero. In questo senso, si è detto soddisfatto il sindaco Ernesto Tedesco che – senza esplicitarlo – ha fatto capire di esser stato costretto a seguire il solco della precedente amministrazione, non disponendo dei tempi per una programmazione tutta a trazione sua: ” Serata di Ferragosto baciata da una luna prorompente e dal ritrovato desiderio della gente di vivere la propria città. I fuochi sono stati il degno finale di una serata come la volevamo: viale Garibaldi libero dalle auto e popolato dalle famiglie, Padellone aperto con vista sul mare e sul palco, dove il pubblico si è divertito grazie a due ragazze brave come Brunella e Rosy e alla loro band, gli 80 e Spicci. Ho voluto inoltre ringraziare, a fine serata, il comandante della Polizia locale Ivano Berti e tutte le forze dell’ordine che hanno vigilato discretamente e con grande professionalità sul Ferragosto civitavecchiese, che mi dicono quindi sia corso via senza spiacevoli episodi di sorta. Non siamo ancora al Natale della Città con i fiocchi, ma abbiamo passato quello che per Civitavecchia è stato un Ferragosto di spensieratezza e voglia di stare insieme. L’anno prossimo alzeremo l’asticella, potendo programmare per tempo l’intero cartellone. Ma ci penseremo per tempo” l’affermazione del primo cittadino.
Mattinata e pomeriggio si sono contraddistinti voglia di mare e bagni, testimoniati dalla selva di ombrelloni piantati sulle spiagge da Santa Severa a Sant’Agostino, quasi come se fosse un continuum per tutto il litorale. Le spiagge libere sono state prese d’assalto, anche con i bivacchi e le tende piantate dalla sera precedente. Ma soprattutto parasole mesi dappertutto, senza uno spazio libero per distendere neanche un asciugamano. Tutto esaurito anche negli stabilimenti, che hanno – anche se solo parzialmente – raddrizzato una stagione penosa dal punto di vista meteorologico che ha visto scorrere i giorni senza un numero di presenze adeguato al periodo. Fuochi d’artificio anche al Castello di Santa Severa, in una cornice mozzafiato, con l’antico maniero a fare da sfondo al lancio dei razzi. Poi però c’è stato anche il momento mistico visto che al “laico” Ferragosto corrispondono i festeggiamenti la Madonna dell’Assunta. A Santa Marinella si è celebrata la Salita di Maria in cielo attraverso una processione in mare molto partecipata e spiritualmente sentita.