Riceviamo e pubblichiamo – Dal Pensiero di uno scrittore che ha vissuto le brutture della seconda guerra mondiale ed era certo che sono solo gli uomini a morire e non le loro idee, oggi una riflessione: se durante una guerra che ha dilaniato anche le anime c’è stato chi ha avuto la forza interiore di continuare fermamente a credere che sarebbe stato ancora possibile vivere, piantare del grano e fare bambini, se si è avuta la forza di realizzare un mondo migliore andando contro le ideologie di sopraffazione che avevano prodotto solo distruzione, è mai possibile che dei dissidi possano portare alla destabilizzazione di una delle realtà più significative del nostro territorio?
Il perché di questa riflessione dal tono allarmistico è da ricercare nell’osservazione di un fenomeno ricorrente nelle realtà in forte crescita come quella che oggi ci interessa da vicino.
Parliamo del Parco degli Angeli, una realtà scaturita dal gesto d’amore di quella persona speciale che è il nostro amico Mario Frazzetta, il quale ha messo a disposizione un terreno di sua proprietà per la realizzazione di un luogo di incontro e di integrazione sociale delle persone disabili, che concretamente è stato realizzato grazie all’iniziale impegno sia fisico che economico di un gruppo di sostenitori stimolato dallo stesso Mario.
Poi il Parco degli Angeli è cresciuto grazie all’impegno di tanti, facendo uscire i nostri ragazzi dall’oblio in cui purtroppo la Società li aveva relegati o per indifferenza o per incoscienza dei loro problemi e consentendo a tante famiglie che vivevano e vivono la realtà della disabilità di trovare la fiducia che, aggregandosi e dandosi forza l’un l’altro, è possibile realizzare quei processi virtuosi che consentono di muovere le forze buone della stessa Società e di giungere ai risultati che costituiscono il fine ultimo di chi necessariamente deve avere un progetto di vita che va al di la della vita stessa.
È tipico dei processi evolutivi delle realtà che nel tempo ingrandendosi danno luogo al perseguimento di più obiettivi talvolta non condivisi l’insorgenza di incomprensioni ovvero umane divergenze che talvolta trascendono provocando confusione e disorientamento.
Il Parco degli Angeli non è rimasto immune dagli “effetti collaterali” della sua crescita, che ha indotto la costituzione di più organismi alla stessa sede, i quali ancora devono trovare degli equilibri di coesistenza pur essendo intimamente connessi.
Quel “luogo di amore e di speranza”, sogno condiviso con il nostro amico Mario Frazzetta, il quale non si è fermato al gesto iniziale ma ha proseguito con grande e continuo impegno nell’opera di sensibilizzazione e sostegno, oggi vive gli effetti di contrapposizioni che stanno trascendendo con l’inevitabile effetto di gravi disagi ai ragazzi che, invece, in quel luogo dovrebbero essere al riparo da ogni bruttura.
Il risveglio dai sogni diventati incubi è un momento di immenso sollievo in cui il ricordo di quanto ha angosciato sfuma lasciando solo una spiacevole sensazione che svanisce man mano che ci si cala nelle quotidiane incombenze.
Improvvisamente tante famiglie si sono immerse nel sonno profondo indotto dalla grande stanchezza di dover camminare sulla strada tortuosa ed in salita di chi vive la realtà dell’handicap, ma queste famiglie devono essere grate a chi scuotendole con fermezza vuole riportarle alla realtà della missione di vita che non possono e non devono abbandonare e vuole farle uscire da quell’incubo ottenebrato da sconfortanti scenari di squallore che scaturiscono dalla stoltezza di non essere capaci di rivedere le proprie posizioni e di volerle mantenerle a tutti i costi, anche a quello di distruggere quanto è stato realizzato con grandi sacrifici e speranze.
Grazie Mario per averci ricordato che il Parco degli Angeli non deve essere un luogo di scontro ma solo di amore e di speranza. La mia speranza ed il mio sogno sono che a Natale ci saremo tutti risvegliati per proseguire insieme e solo per il bene dei Ragazzi del Parco degli Angeli.
Filippo Bellantone / Presidente dell’Associazione Parco degli Angeli Onlus