I 90 giorni sono passati e del Tfr per i lavoratori ex Unilabor che operano al tribunale di Civitavecchia ancora nessuna traccia. Il tempo massimo per corrispondere il trattamento di fine rapporto per la ditta uscente sarebbe passato ‘silentemente’ e ora i lavoratori sono in attesa di capire che cosa ne sarà del compenso dovuto ma mai percepito. Stessa sorte per i lavoratori che operano all’interno del Comune di Civitavecchia. Nel loro caso, però, i 90 giorni di tempo non sono ancora terminati. Ne mancano ancora 30. E anche per loro, in attesa di capire se il Tfr sarà erogato, a quanto pare proprio in questi giorni nei conti corrente dei lavoratori sta arrivando la parte mancante della mensilità di febbraio. Di quella di marzo ancora non si sa nulla. L’unico dato che apparirebbe quasi certo è che il Comune avrebbe pagato ad Unilabor 120mila euro di fattura, anche se all’appello ne mancherebbero altre che molto probabilmente la ditta utilizzerà per coprire lo stipendio di marzo e il Tfr.
Nessuna novità invece per quanto riguarda la nuova società subentrata nell’appalto di pulizie e portineria di palazzo del Pincio. I sindacati a quanto pare starebbero ancora aspettando un incontro formale per capire verso che direzione procedere. Intanto starebbero arrivando alle organizzazioni sindacali le copie dei contratti che la Sgm Scala Enterprice intende far firmare ai lavoratori. Ma ancora qualcosa non quadra. Alcuni livelli occupazionali non rispecchierebbero la situazione lavorativa di alcuni lavoratori, tanto che i documenti sarebbero al vaglio delle organizzazioni sindacali. Nei contratti, inoltre, a mancare sarebbero ancora le 5.700 ore di integrazione al monte ore totale dell’appalto che il primo cittadino ha inserito per cercare di riportare i parametri lavorativi quasi alla normalità. Secondo ‘voci di corridoio’ a mancare sarebbe ancora la comunicazione ufficiale del Pincio all’Ati. Comunicazione, senza la quale la nuova ditta non può procedere all’incremento del monte ore totale. Sparisce invece dai contratti la banca delle ore fortemente contestata dall’Ugl.