Tidei annuncia di non partecipare alle primarie, ma imperversa per Cerveteri nel ruolo di croupier. Ed ora rilancia il piano B per fermare Pascucci. Dopo il bluff della sua partecipazione alle primarie, ora lavora anche su Facebook per convincere tutti a coalizzarsi contro Pascucci.
Prima di entrare nel merito di quanto sta facendo Tidei in queste ore, è bene chiarire allo stesso alcuni concetti: che la sua candidatura fosse un bluff non ne abbiamo dato notizia noi, bensì il portavoce di Unidem ed ora segretario Pd Maurizio Falconi. In un’intervista che risale al 26 ottobre rilasciata a Giovanni Zucconi de L’Ortica lo stesso dichiarava
Non potevate confermare la sua candidatura, invece di proporre Pietro Tidei?
“Quella riunione poi non è stata più fatta, ma dovevamo comunque opporci alla candidatura di Pascucci chiedendo le primarie, e non potevamo farlo opponendo una mia candidatura. Serviva un candidato che loro considerassero autorevole. Per questo abbiamo pensato a Tidei, e il giorno dopo l’abbiamo annunciato ai giornali”.
Da allora mai un passo avanti di Tidei, a conferma del fatto che non si sarebbe candidato.
Ma il nodo da sciogliere oggi è la fibrillazione all’interno di Unidem, che invece credeva in Tidei. Al momento il gruppo che ha in mano il circolo cerite non sarebbe in grado di proporre un candidato alternativo a Franco Borgna, seppure quest’ultimo gli risulti fortemente indigesto. Ma il progetto di battere Borgna alle primarie di partito non rientrerebbe nei piani di Tidei, a meno che lo stesso non voglia far decadere gli intendimenti pre congressuali e perdere un possibile alleato nella crociata antipascucciana. Ma come mettere a tacere le fibrillazioni che potrebbero portare all’implosione del Pd cerite?
La risposta starebbe nel nuovo piano lanciato da Tidei di formare una coalizione che riunisca “forze democratiche moderate e progressiste” in un’unica coalizione contro Alessio Pascucci. Il candidato di questa coalizione dovrebbe essere scelto con il metodo delle primarie, ed in questa fase Tidei sarebbe pronto a sacrificare la candidatura di Franco Borgna restituendo serenità ad Unidem. Il Pd diviso infatti non sarebbe in nessun modo in grado di sostenere un suo candidato al cospetto di tutto il resto del centrodestra. Unidem troverebbe in questa seconda fase l’occasione per scegliere un candidato alternativo, fosse anche un Ramazzotti o un Orsomando con i quali più volte hanno fatto sponda durante questi ultimi 5 anni.
A conferma di questa tesi vi sarebbe il clamoroso silenzio di questi giorni. Tra due settimane si dovrebbero tenere le primarie e nessuno in area Pd sta facendo campagna elettorale. Nessun appello e nessun programma da mettere a confronto con l’elettorato. Un fatto sintomatico che troverebbe una giustificazione nell’eventualità che il 19 marzo non ci saranno primarie. Se entro l’11 marzo l’unica candidatura presentata resterà quella di Franco Borgna infatti non si terrà alcuna consultazione.
Ma tornando al progetto di Pietro Tidei, quello di un’unione di “salute pubblica” contro Pascucci, c’è da vedere chi aderirà a questo appello. Nel campo delle forze moderate e progressiste infatti vi sarebbero candidati che hanno buone chance di arrivare al ballottaggio autonomamente. Che utilità avrebbero quindi di partecipare ad una coalizione nella quale rischiano di eleggere un consiglio comunale che proietterebbe Cerveteri nell’ingovernabilità e nell’ennesimo commissariamento?
Altro punto riguarda invece la definizione del perimetro di questa coalizione. Con quali forze il Pd intende formare una coalizione moderata e progressista? Al momento le candidature in ballo si possono collocare in un campo tutt’altro che moderato. Al di là di Pio De Angelis di area socialista, le candidature accertate sarebbero quella di Margherita Tassitano (che all’interno ha il gruppo di Forza Nuova che alle elezioni comunali prende il nome di Terra Libera, e di Cuori Cerveterani) e di Candida Pittoritto di area MSI. Restano da chiarire ancora i ruoli di Lamberto Ramazzotti e di Salvatore Orsomando, anch’essi personaggi difficilmente collocabili tra i progressisti e che potrebbero emergere proprio in eventuali primarie di coalizione.
A Cerveteri insomma Pietro Tidei, dopo l’alt della famiglia, sembra aver ottenuto da quest’ultima una deroga almeno fino a giugno. I cerveterani gli lasceranno il privilegio di guidare la loro sorte politica?
