Lettera aperta di un disabile di Ladispoli • Terzo Binario News

disabili-lavoro1Riceviamo e pubblichiamo – Cari Amici, sempre più spesso la televisione e i giornali si occupano dei disabili. Non di quelli veri, ovviamente, ma di quelli che fanno i furbi, quelli fasulli che rubano contributi e pensioni. Per loro la denuncia sulle loro gesta merita sempre un posto in primo piano. Peccato che, allo stesso tempo o per il medesimo spazio, non ci sia la possibilità di denunciare le carenze sociali che minano alla base la libertà individuale dei disabili.

Ladispoli, sotto questo aspetto, ha già dimenticato le promesse effettuate e ripetute più volte dalla classe politica. Non serve elencare tutte le leggi e le normative scritte a favore di chi resta indietro, basta per tutte l’articolo tre della Costituzione (non ancora modificato dal Parlamento) che sancisce: “…E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana…”.

La nostra città non regala niente a nessuno, meno che mai ai disabili che hanno ribadito in più occasioni le difficoltà con le quali sono costretti a confrontarsi quotidianamente. L’ultima volta che ho avuto la possibilità di elevare la nostra civile protesta è stata qualche giorno prima di Natale scorso, quando il Sindaco Paliotta mi è venuto a trovare a casa e a portare gli auguri dell’Amministrazione.

In quell’occasione ebbi a chiedere al Sindaco un maggior riguardo per le persone che hanno bisogno di solidarietà non a parole. Ancora oggi riscontro che gli stalli per le vetture dei disabili sono occupati da chicchesia, anche da camioncini o similari, che gli scivoli sono bloccati dalle auto che impediscono di poter scendere o risalire sui marciapiedi, che le portiere delle auto dei disabili non possono aprirsi a sufficienza e tantomeno i portabagagli che trasportano le carrozzine.

L’elenco sarebbe lungo, ma prima di concluderlo voglio condividere con voi l’amarezza che provo ogni volta che con la mia famiglia andiamo a fare un giro con la carrozzina. A me e a molti di voi è impedito l’ingresso nei negozi per le consuete barriere architettoniche che ancora ci costringono a rimanere parcheggiati fuori dei locali come si fa con i cani, che almeno ogni tanto ricevono una carezza dai passanti.

Cari Amici, ho voluto scrivere una “lettera aperta” per rendere pubblico il nostro malcontento, per il silenzio che ci circonda, per le promesse che restano tali e ci umiliano anche nello spirito. Vi ho scritto per chiedere il vostro sostegno al fine di effettuare una manifestazione davanti al palazzetto comunale di Ladispoli, per ricordare a maggioranza e opposizione, ai Dirigenti e al personale, alla Polizia Locale, che esiste un mondo silenzioso ma che ha ancora voglia di far sentire la propria voce, incrollabile e forte. Come la speranza che portiamo con noi. Senza alcuna barriera. Attendo un vostro cortese risconto

Renato Albino

Pubblicato mercoledì, 11 Maggio 2016 @ 12:15:34     © RIPRODUZIONE RISERVATA