A Cerveteri e Ladispoli il No sfonda. Supera di oltre 11 punti percentuali il dato nazionale e offre un’indicazione difficile da ignorare alla classe politica locale.
Nella cartina costituzionale dello stivale italiano il No si è affermato un po’ dappertutto con buon margine, ma le percentuali diventano ancora più nette soprattutto al Sud e nelle isole. La provincia di Roma, quanto ai numeri schiaccianti della vittoria del No, viene subito dopo. Quando ormai tutte le sezioni sono state scrutinate il risultato parla chiaro: 62% per il No, 38% per il Sì. L’affluenza alle urne supera il 69,5%.
Pure in questo quadro spiccano i numeri di Cerveteri e Ladispoli dove rispettivamente il No ha preso il 70,4 e il 71,2% dei voti, mentre il Sì si è fermato al 29,6 e al 28,8%.
Una bocciatura netta della legge di revisione costituzionale Renzi-Boschi, dunque, quella decretata dal territorio con un’affluenza comunque sopra al dato nazionale (65,5%): 67,9% a Cerveteri, 65,6% a Ladispoli.
Elemento su cui riflettere è la volontà degli elettori di esprimersi. Pochissime le schede nulle o bianche sul totale dei voti espressi: a Ladispoli rispettivamente 83 e 16 su 18417 schede totali, ossia lo 0,54% ; a Cerveteri rispettivamente 97 e 25 su 19326 schede totali, ossia lo 0,62%.
A livello nazionale le schede bianche o nulle in questa tornata referendaria sono state 292.442 (al netto di quelle contestate) su 33.145.918 schede totali, ossa lo 0,88% laddove nel referendum costituzionale del 2006 la percentuale di schede annullate o lasciate in bianco fu dell’1,37%.