Esordio ieri in consiglio comunale di Silvia Marongiu: attivista della sinistra dem, europeista e impegnata su migranti e pari opportunità • Terzo Binario News

silvia-marongiu-ladispoliUna novità importante quella registrata ieri nel consiglio comunale di Ladispoli.

L’ingresso di Silvia Marongiu (PD) come consigliera comunale, celebrato con oltre un’ora di interventi di benvenuto, non è importante perché è donna, moglie, madre ed attiva in politica come sostenuto in aula da qualcuno (in completa buona fede).

La sua presenza sarà incisiva se riuscirà a portare in consiglio la sensibilità dimostrata in questi anni di militanza fuori dall’Amministrazione. Una sensibilità che può riequilibrare un quadro politico locale e un assetto amministrativo che si stava pericolosamente spostando a destra.

Casuale o meno, il fatto che si sia posizionata nell’ultimo scranno a sinistra assume, in questo caso, un valore simbolico che contiene in sé una promessa: la perdurante attenzione per gli ultimi, per i più deboli che la società taglia fuori e, soprattutto, per i migranti.

“Sono una federalista europea- ha detto nel suo intervento d’apertura- però ho visto infrangere il sogno dell’Europa: un’Europa di muri, di fili spinati…l’Austria, l’Ungheria… non sono vicine a me. Io naturalmente credo in una città interculturale che è in grado di esplorare le potenzialità delle varie comunità, in grado di fare relazione, di costruire comunità. Sono la presidente del Forum Immigrazione a livello provinciale e l’immigrazione va vista anche come un’opportunità. E può andare di passo con la sicurezza, si può costruire. Dobbiamo chiederci cosa dobbiamo costruire, qual è la città di domani, quale convivenza.

Io mi sono sentita accolta in questa città. Sono arrivata 13 anni fa, sono una migrante come molti di voi, come molti di Noi.”

Vicesegretaria del circolo locale del Partito Democratico, tra le promotrici della mozione approvata all’unanimità sul femminicidio, fra le organizzatrici del riuscitissimo flash mob “Giù le mani” insieme all’assessora Francesca Di Girolamo- che ha occupato prima di lei l’estrema sinistra dell’aula consiliare Fausto Ceraolo- Silvia Marongiu porta con sé in consiglio comunale la responsabilità di rappresentare anche l’universo locale che ruota attorno alle associazioni impegnate nel sociale, sui temi ambientali e nel dialogo fra culture.

Aveva dichiarato con convinzione il suo voto per il sì al referendum del 17 aprile:

“La politica a volte s’intreccia con la storia personale. Sono contraria all’astensionismo- aveva scritto sulla sua pagine facebook- reputo importante partecipare al voto, coinvolgere e motivare i territori. Non si tratta solo di prendere una posizione per le future scelte energetiche. Vivo nel litorale laziale, arrivo dalla Sardegna, amo il mare e…ho perso i miei genitori che coincidenza hanno lavorato entrambi c/o il petrolchimico di Porto torres. Gli anni 70 un boom economico e tanti posti di lavoro. L’Enichem fibre: tante opportunità anche per noi figli di dipendenti. Ora : macerie, nessuna messa in sicurezza, nessuna bonifica programmata a breve termine, molti casi di cancro…troppi! Io mi faccio delle domande (mamma e babbo purtroppo “non mi possono rispondere”) e…voglio riflettere sino in fondo. Personalmente certe scelte diventano quindi scelte di valore. Anche per questo ‪#‎iovotoSI‬”

Ieri nel suo primo discorso in consiglio comunale ha ribadito l’importanza di coinvolgere le persone nell’azione amministrativa con un dialogo costante:

“Chi governa un’amministrazione non può far passare le decisioni sopra la testa dei cittadini: bisogna informare, coinvolgere, collaborare con loro. Dobbiamo gettare le basi per il futuro”- ha detto.

Le premesse sono molto positive, ma non sarà certo un compito facile per la consigliera Marongiu conciliare la sua visione del mondo improntata sulla giustizia sociale, aperta, inclusiva, europeista, alla fedeltà al gruppo e all’Amministrazione.

La politica è anche questo, come sa chi rifugge dai semplicismi da duri e puri, e la stoffa si vede soprattutto dalla capacità di conservare ed esaltare la propria identità e la forza delle proprie idee dentro le grigie insidie della quotidiana vita amministrativa.

Pubblicato mercoledì, 4 Maggio 2016 @ 10:57:23     © RIPRODUZIONE RISERVATA