Non è ancora stato definito il porto nel quale verrà smantellata la Costa Concordia, la nave di Costa Crociere naufragata al Giglio la tragica notte del 13 gennaio 2012. Sono tanti i porti italiani che si contendono il relitto, un business che fa gola anche se una recente ricerca di Fincantieri dimostrerebbe che allo stato attuale nessuno dei porti italiani è pronto per effettuare un’operazione del genere.
Sul tema si è espresso il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, che ha auspicato l’individuazione di un porto italiano. In pole position c’è il porto di Piombino, la soluzione più vicina come distanza al Giglio. Resta il fatto che al momento il porto non ha un bacino tale da ospitare un’operazione di questo tipo, per questo si starebbe organizzando una task forse per adattare il porto alle operazioni di smaltimento della nave. Una corsa contro il tempo che dovrebbe terminare entro la primavera.
Al Giglio sono intanto in corso i preparativi per consentire la galleggiabilità della nave, azione propedeutica al rimorchio presso il porto dove il relitto verrà smantellato. L’operazione di demolizione rappresenta un business notevole sia in termini economici che occupazionali. Nel caso in cui la nave dovesse essere trasportabile prima che il porto di Piombino sia pronto si dovrà individuare una destinazione alternativa. Il Sindaco di Civitavecchia Tidei a più volte spinto verso la soluzione Civitavecchia, ma ben piazzata è anche la soluzione Genova, nonostante la dirigenza Costa Crociere non gradirebbe lo smaltimento della nave vicino al suo quartier generale. Tidei ha auspicato anche un tandem Civitavecchia – Piombino.
Qualora nessuno dei porti italiani sarà pronto è sempre praticabile l’opzione Turchia. I turchi infatti avrebbero già un porto compatibile per questa operazione.