Bracciano, ecco la relazione portata al consiglio aperto dal Comitato Villaggio Montebello • Terzo Binario News

Riceviamo e pubblichiamo su richiesta del presidente del Comitato autonomo Villaggio Montebello l’intervento letto al consiglio comunale aperto dello scorso 28 ottobre che ha avuto come tema portante le vicende urbanistiche degli ultimi 30 anni nella cittadina di Bracciano.

Relazione del Comitato Montebello – Consiglio comunale open del 28-10-2017

Signor Presidente, signor Sindaco, signori Assessori e Consiglieri, Signori del pubblico. Grazie al presidente Testini e al sindaco Tondinelli, per il Consiglio open con la nostra presenza, da noi sollecitata. Grazie anche ai consiglieri Tellaroli, Persiano e Mauro, per l’ interrogazione sui drammi trentennali di Montebello.

Sono Amedeo Lanucara, presidente del Comitato Montebello, che raccoglie gran parte degli Abitanti del Villaggio. Subiamo da 30 anni le illegalità del Comune, che,  con continue “regalie” amministrative illegittime, ha consentito all’ex Lottizzatore e ai succedanei: a) – di costruire e vendere le villette, con lauti profitti, senza completare le opere d’urbanizzazione, benché pagategli due volte, con gravissimi disagi e danni per tutti; b) – di deturpare il Villaggio, a firma dell’archistar Portoghesi, trasformandolo in un letamaio, come testimoniano una tardiva, assai tardiva ordinanza comunale di sgombero, tre rapportacci Asl, una lettera dell’on. Miccoli al ministro Franceschini, un’interrogazione al presidente Zingaretti del consigliere Valeriani, un articolo  del Corriere della Sera; c) –  di vendere a srl dell’entourage le aree comunali, costruendoci un ristorante extra indici edificabili e in surplus sulla concessione. V’è chi predica stolte pacificazioni tra Danneggianti e Danneggiati, proponendo di regalare illegalmente all’ex-Lottizzatore inadempiente e abusivo, nuove cubature, come se fosse possibile un “tavolo” tra Danneggianti e Danneggiati, che preveda di pagare i danni –illegalmente- non ai Danneggiati, ma ai Danneggianti. Ogni commento guasterebbe. Ma si proceda con ordine.

La nostra Convenzione urbanistica è del 1985; e morì nel 2000. Amen. Il Villaggio, a firma Portoghesi, nacque come vetrina per il turismo. Il suo dépliant, esposto al Beaubourg di Parigi, appare nei libri d’arte… E invece… E invece tre rapporti Asl (fin dal 2013), denunciano tuttora orride catastrofi ambientali, alle ortiche sicurezza e salute. Vi sono: a) – immense jungle d’erbacce con sorci e serpi; b) – polveri sottili su vie sterrate, dannose a cuore e polmoni; c) –  pubblica illuminazione instabile e fuori-norma; d) – spuntoni di ferro su muracci abusivi di cemento, ecc. ecc. Altro che rilancio turistico!… Ma, ma, ma… Per la sicurezza e la salute  il Comune deve intervenire, se non ha soldi deve trovarli, se no i guai giudiziari gli ricadono addosso. Altro esempio.  I pini, mai curati, rischian di cascare sui Passanti; una marea gli aghi che otturano gli scoli. Potrei aggiungere (ma sarebbe un’altra storia) il gas-metano, che serve soltanto due terzi di Montebello e discrimina l’altro terzo, ove insiste il triplo di possibili utenti. E si rischiano perciò maggiori pericoli coi bomboloni.

Diciamoci un’amara verità. Montebello nacque, ahimè, sotto cattive stelle politiche. La leadership d’allora (e poi la successiva) si dibatté (e si dibatte) tra tempeste giudiziarie. Ai primi anni ’90, Braccianopoli ne annientò la Dirigenza. Che avrà la prescrizione penale, non contabile. La II sez. app. Corte Conti emise una condanna definitiva, la 296 del 20-9-2007, confermata da Cassazione sez. un. 23681 del 9-11-2009. A pg. 15 si certificò una corruzione continua: v’è “una consolidata prassi di illecite dazioni” su “tutti gli appalti, conferimenti e concessioni varie a privati”, senza “escludere che altri ex-amministratori (sian) partecipi degli illeciti”. A pg. 18 si deplorò una “grave lesione al prestigio dell’Amministrazione, che (…) dovrà a lungo adoperarsi  per recuperare la fiducia dei Cittadini e restaurare la legalità”. Montebello, è vero, non rientrò mai tra quelle carte giudiziarie. Ma è indubbio che i veleni e le furibonde guerre non giovarono. Esempio. Il 10-4-1992 un P. M. blocca i cantieri del nostro Villaggio per presunti abusi edilizi. Chissà che qualche manina politica!… La denuncia, comunque, si rivelerà un flop. Il 19-10-1993, infatti, lo stesso P. M. chiederà l’archiviazione. Tutto in regola, dunque. I cantieri, però, per 18 mesi  furon fermi. In fuga i Vip. Gravi i danni economici e d’immagine. Da allora l’ex-Lottizzatore si disinnamorò. Si sentì vittima. Dimenticò che tali “incidenti” rientrano nei rischi d’impresa; e che le scartoffie eran, sì,  in ordine, ma a monte, in danno dell’erario, gli avevan regalato il triplo di edificabilità, con la scusa di sotto-tetti e scantinati. Se la prese con gli Acquirenti delle sue case, benché, col proprio denaro, gli avessero salvato i bilanci. Riunitisi essi in Comitato, per la difesa dei propri diritti, li inonderà di cause, tutte da lui finora perse. Una, definitiva, l’accusa di “lite temeraria”. Coi soldi persi nelle cause avrebbe completato le urbanizzazioni. Egli forse non prevedeva il nostro orgoglio testardo e la nostra resistenza. Pensava che gli avremmo chiesto pietà. Noi siamo, sì, parchi Lavoratori o Pensionati, con un’unica casa, frutto di sacrifici: ma non pieghiamo mai la schiena. Pensò soltanto ai suoi profitti, l’ex-Lottizzatore… Che un Imprenditore, peraltro, cerchi i profitti, è nelle regole del gioco. Ma se un Comune non ne frena i discutibili appetiti, ed anzi gli fa indebite regalie, in danno dell’erario, quel Comune è indegno, prima che reo.

Anche i Successori di Braccianopoli saranno politicamente annientati da accuse penali e contabili in corso. Secondo la stampa, Montebello è tra le carte penali, ma non s’hanno dettagli. Tutti son innocenti fin a sentenza definitiva. Ma è indubbio, anche qui, che si vive malissimo tra bombe giudiziarie, incertezze, instabilità.

E’ comunque in un quadro così chiacchierato e sfilacciato che accade la vicenda più strana, maturata non si capisce in qual brodo culturale. Chi non ha riso alla gag in cui Totò vende la Fontana di Trevi a Decio Cavallo? Coi Vigili che chiaman la neuro? Beh, da noi accadrà di peggio. Non soltanto l’ex-Lottizzatore vende al suo entourage aree e strade di spettanza pubblica, comunicandolo al Comune; ma aggiunge che vuol costruirci sopra un ristorante, fuori dagli indici edificabili e dalla filosofia del Villaggio. Il Comune, invece di chiamare la neuro, come nella gag di Totò, si cala le brache. Il 9 maggio 2002, vigilia di campagna amministrativa, la Commissione edilizia, presieduta dall’Assessore all’urbanistica, candidato sindaco, gli approva il progetto in fretta e furia, dalla sera al mattino; e il 3 settembre successivo, benché quel candidato sindaco abbia perso e ci sia una Giunta d’opposto colore, la Burocrazia gli regala una sontuosa licenza. Alla faccia del caciocavallo!, direbbe Totò. Si giungerà al surreale: in due diversi casi, due Assessori saran diffidati dal sostare su di una strada pubblica da due Energumeni, che se ne dichiaravan proprietari. E non  accadrà nulla. Signori Consiglieri, non osiamo pensare a quel che accadrebbe, se poco fa, attraversando la Piazza del Municipio per venire al Consiglio open, due Energumeni v’avessero sbarrata la strada, sostenendo d’esserne i Proprietari!… Ma v’è di più. Quando il Comune finalmente accerta, su nostre insistenze, convalidate da un ordine della Procura, che quel ristorante regalato è, ad abundantiam, in grande surplus rispetto alla fantasiosa licenza, il Comune si rifiuterà pervicacemente d’abbatterlo, o acquisirlo al suo patrimonio. Con gravi danni erariali. Non è finita. Il ristorante insiste anche su di una strada che nel PdL va diritta dall’Acquedotto a via delle Rose. Nel Prg accade invece un quiproquò incredibile: all’improvviso la strada diritta (miracolo!, miracolo!) si arcua, per fare spazio a quel ristorante. Pensate!, una strada diritta, zac!, si arcua! Come e quando accadde il prodigium, degno di Medjugorie? Nel 1999, col Prg lì-lì approvato, ossia tre anni prima della concessione, con una preveggenza da Sciamani? O nel 2009, col sì regionale? Per capire il prodigium, chiederemo un aiuto alla Commissione d’indagine sulla Burocrazia.

Non basta. il Comune si rifiuterà inoltre d’abbattere altri abusivismi, acclarati dal Tar-Lazio e frazionati da un Geometra, pagato dal Comune: a) – gazebo e piscina del ristorante; b) – alcuni garage; c) – gli orribili (e citati) muracci di cemento, con gli spuntoni di ferro. Il Comune si rifiuterà persino di riacquisire al patrimonio pubblico alcune particelle pubbliche, tutelate dalla Sovrintendenza, nonché un tratto di fogna pubblica con pozzetto pubblico, inglobati in un giardino privato.

Che più? In passato si concessero licenze à gogò, a Convenzione in corso, senza accertare che le urbanizzazioni fossero complete. Eppure il Comune aveva allora un’arma atomica, mai usata, per costringere l’ex-Lottizzatore agli obblighi contrattuali. L’indicò l’ing. Di Matteo con la relazione 3539 del 12-3-1994: “Il Comune deve obbligatoriamente applicare l’art. 10 della Convenzione, sospendendo (…) l’esecuzione dei lavori e il rilascio delle licenze”. L’arma atomica resterà nei cassetti. Due Professionisti accerteranno le urbanizzazioni incompiute, non a norma, non collaudabili: a) – Fusco, 2003, Giunta centro-destra; b) – Cavalieri, 2009, centro-sinistra, che quantificherà in euro 954.000  il costo delle  urbanizzazioni out, benché pagate 2 volte all’ex-Lottizzatore: 1) – dal Comune (cioè dai Contribuenti), con la rinuncia alla Bucalossi; 2) – dagli Acquirenti di case col rogito, il cui prezzo finale le comprendeva. Il 15 febbraio di quel 2002 elettorale, a Convenzione scaduta da due anni, il Consiglio comunale approverà una variante per 8 villette, “dimenticandosi” che le urbanizzazioni erano in sofferenza. Le quadrifamiliari saran concesse addirittura a Convenzione scaduta. E ignorando la Bucalossi. Se queste non son regalie, ai danni dell’erario!

Signor Sindaco, impossibile tacerlo. Le illegalità di qualche suo Ufficio continuano fin ad oggi, benché ella sia estraneo alle responsabilità passate. Inviammo 4 diffide extragiudiziali, per il ripristino della legalità in 3 vicende già citate: il ristorante, le altre opere abusive, le aree pubbliche in un giardino privato. Zero risposte, benché obbligatorie per legge penale in 30 giorni. Inevitabili le  nostre denunce a Procura e Corte dei Conti., ove ci consta che sian cominciate le indagini.

E adesso? Che fare? La via virtuosa è una sola, il ripristino della legalità, assente da 30 anni.. E dunque occorre attendere serenamente due udienze, coi Legali già pagati; e con la seria volontà di vincere: a) – quella ormai prossima al Consiglio di Stato, che ci vede a fianco al Comune, optimo jure, per respingere l’ultimo tentativo dell’ex-lottizzatore di tenersi le aree pubbliche; b) – l’altra, conclusiva, il 19 luglio al Tribunale di Civitavecchia, per le due fidejussioni “a prima richiesta” di euro 1,1 milioni, con cui completare le urbanizzazione. Diamo atto al Sindaco che per le fidejussioni firmò con noi una richiesta d’anticipo dell’udienza. Ogni altra via è illegale, con gravi danni all’erario.

V’è chi ipotizzerebbe nuove, sontuose regalie all’inadempiente e abusivo ex-Lottizzatore, con folli aumenti di cubature, che distruggerebbero il Villaggio. E ciò ricorrendo all’art. 11, legge 241/90, che però presume l’interesse pubblico, che altrove può esserci, da noi no. Da noi il Comune avrebbe tutto da perdere. A guadagnarci indebitamente sarebbe soltanto l’ex-Lottizzatore. Il compianto sindaco Enzo Negri, un galantuomo, scacciò chi gli prospettiva un tal papocchio. Il suo erede Giuliano Sala sembrerà invece più disponibile. Noi gli ci opponemmo, convincendo i suoi stessi Assessori e Consiglieri a ricredersi; e costringendo alle dimissioni l’assessore all’urbanistica Negretti.

Sindaco Tondinelli, ella ieri ci ha garantito che vuol seguire la via virtuosa di Enzo Negri. Non intende, insomma, andar contro gli interessi della Collettività e dell’erario. Noi ne prendiamo atto con vivissima  soddisfazione. In caso contrario, però, sappia che noi ci opporremmo all’inciucio con forza e determinazione. In ogni sede: politica, istituzionale, giudiziaria.

Ringraziando tutti per l’attenzione, chiediamo che questa relazione scritta s’alleghi agli atti; e s’invii alla Procura e alla Corte dei Conti, per le incombenze del caso.

Bracciano, 28-10-2017.

Il Presidente del Comitato autonomo Villaggio Montebello

(Dr. Amedeo Lanucara)

Pubblicato lunedì, 30 Ottobre 2017 @ 17:27:35     © RIPRODUZIONE RISERVATA