A Ladispoli un convegno sulla questione Gender • Terzo Binario News

genderRiceviamo e pubblichiamo – In questo scenario decadente di “fine impero”, in cui il male agisce quasi incontrastatamente, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità, WHO – World Health Organization, parte del Nuovo Ordine Mondiale – NOM-NWO-), più precisamente l’Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS e BZgA ha emanata una direttiva sull’educazione sessuale nelle scuole che può portare all’aumento degli abusi e delle violenze sessuali: molestie, abusi e stupri ecc. e della pedofilia.

Siamo nei “Tempi finali”, nell’Apocalisse meglio in Armageddon nel “combattimento finale”. Il passaggio epocale dall’Era dei Pesci all’Era dell’Aquario (Fine dell’Era del Ferro = Kaliyuga) fa emergere tutte le strutture corrotte di una società materialistica secolarizzata lontana da Dio e dalle Leggi Naturali che governano il Cosmo (Dharma). Ogni struttura umana sembra essere andata in crisi, i valori etico-morali sembrano essere caduti nell’oblio e la vita pubblica sembra essere solo un teatrino di corruzione di ogni genere. Le “Forze Occulte” meglio conosciuti come “poteri forti” che governano il mondo non perdono occasione per introdurre leggi contro natura, a discapito dell’individuo, della sua dignità e della sua libertà. In Italia la distruzione della Democrazia e le continue violazioni alla Costituzione della Repubblica si evincono con facilità dalla cessione della “sovranità monetaria” e della “sovranità del popolo”. Ogni giorno i vari Governi di turno riducono le garanzie ai cittadini, creando sempre di più disagi, disorientamento, mancanza di futuro, povertà e disperazione. Ora la Commissione Europea vuole sottoscrivere il Trattato di Commercio Internazionale (TTIP- Transatlantic Trade and Investment Partners) esclusivamente a favore delle multinazionali scavalcando completamente la sovranità delle nazioni europee e delle loro legislazioni a tutela dei consumatori, dell’ambiente e della salute.

Ora l’attentato maggiore dei “poteri forti” contro la libertà della persona viene sfoggiato contro l’individuo e la cellula primaria della società che è sempre tutelata nella Costituzione: la famiglia.

Lo sviluppo della personalità va in parallelo con la maturazione sessuale. Nella Psicoanalisi si distinguono quattro fasi dello sviluppo psico-affettivo che riguardano la capacità di gestione della realtà e della potenza sessuale: 1) Nella fase orale è la bocca l’organo del piacere. 2) Nella fase anale sono gli organi legati alla pulsione della nutrizione a in cui l’Io appena costituito inizia a distinguersi dal suo ambiente. 3) Nella fase pre-fallica (latenza) con il complesso d’edipo nei maschi e nelle femmine con il complesso di Elettra si configura l’identità di genere. 4) Nella fase fallica di completezza la maturità sessuale consente l’avvio della scoperta del altro sesso così da giungere alla integrità finalizzata alla vita sessuale completa.

Analizziamo ancora altri concetti utili che ci consentono di comprendere come cresce la persona e come gradualmente conquista sempre più spazi esistenziali realizzando l’unità nella diversità.

Durante tutto l’arco della vita l’uomo si evolve. Il neonato si trova in una condizione di stato indifferenziato e dipendente da tutti, mentre l’adulto, grazie alla complessità delle sue esperienza, mostra una ricchezza esperienziale non indifferente che gli permette un facile adattamento a tutti gli ambienti. I quattro cicli della vita: 1) formazione dell’Io, in questa fase è l’Ego che consente la conquista dello spazio nella società e il consolidamento della propria identità come individuo capace di vivere in autonomia. 2) La conquista del Tu, ovvero il vissuto consapevole dell’altro e l’accettazione del Tu come essere diverso e di pari dignità, cioè la scoperta dell’altro differente da sé con il quale ampliare i propri orizzonti e giungere alla completezza. 3) Il Noi, la responsabilità verso gli altri e la consapevolezza di far parte di un sistema più ampio che porta, nella maggior parte delle persone alla costituzione di una famiglia. 4) Infine, la fase dell’Unità, meglio l’esplorazione della trascendenza. Tutte queste fasi evolutive sono accompagnate dallo sviluppo sessuale. Il mondo è dicotomico e la separazione non consente di vivere con spontaneità l’unità in quanto la realtà nasconde l’unica matrice esistente. La dualità di maschio e di femmina si supera integrando nell’uomo la parte femminile (anima) e nella donna la parte maschile (animus). La polarità del mondo materiale è la base dello sviluppo e consente l’evoluzione. La persona equilibrata ha ben sviluppate entrambe le parti e per fare ciò è necessario conoscere profondamente l’altro genere. Il passaggio dall’Io al Tu è proprio la scoperta del partner dell’ altro sesso che amplia gli orizzonti, quando poi si crea la vera unione tra maschio e femmina si generare un figlio che consente di vivere come genitore l’esperienza più profonda del Noi indispensabile per poter arrivare allo stato evolutivo più alto dell’Unità. Attualmente la ns società prova ad imporre in tutti i settori della vita il “Pensiero Unico”: in politica, nell’economia globalizzata, nella cultura consumistica e nelle relazioni umane attraverso la presunta l’omofobia, cioè un neologismo inventato dai media per definire gli atti di violenza, fisica o verbale, contro gli omosessuali – che vanno sempre e comunque condannati, come ogni altra violenza – e contro chi, come le associazioni LGBTQ, promuove la teoria del GENDER. Oggi l’accusa di omofobia è diventata però un vero e proprio strumento di repressione nei confronti di chi sostiene un’antropologia diversa rispetto a quella del GENDER. Il concetto GENDER è un insieme di teorie fatte proprie dall’attivismo gay e femminista radicale per cui il sesso sarebbe solo una costruzione sociale. Vivere “da uomo – maschio” o “da donna -femmina” non corrisponderebbe più a un dato biologico ma ad usa costrizione culturale. Per un approfondimento sulla cultura GENDER rimando al mio articolo pubblicato sul sito de L’Ortica Web: http://www.orticaweb.it/la-liberta-la-dignita-della-persona-dipendono.

Ora le direttive dell’OMS cercano di stravolgere la crescita psico-affettiva cancellando l’individualità.

In un articolo di Giulia Boffa, pubblicato nel sito http://www.orizzontescuola.it/news/loms-prescrive-educazione-alla-sessualit-gi-dai-0-ai-4-anni-insorge-mondo-cattolico, leggiamo che:

“L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stilato una guida all’educazione sessuale per i bambini da 0 a 16 anni. La guida Standard di Educazione Sessuale in Europa è una guida per i governi, sviluppata dall’ufficio europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in collaborazione con l’agenzia governativa tedesca per l’Educazione Sanitaria. Ma non tutti hanno accolto la notizia favorevolmente.

Il documento, che consta di 85 pagine, è stato diffuso presso i ministeri dell’Istruzione e della Salute d’Europa e contiene consigli su cosa tramettere riguardo all’educazione sessuale secondo le fasce d’età, fino appunto ai 16 anni.

Da 0 a 4 anni, l’OMS prescrive l’apprendimento del “godimento e piacere quando giochiamo con il nostro corpo: la masturbazione della prima infanzia”.

Da 0 a 4 anni è l’ età ideale per “la scoperta del corpo e dei genitali”.

A 4 anni, l’OMS afferma che i bambini sono in grado di “esprimere i bisogni, i desideri e i limiti, ad esempio nel gioco del dottore”.

Secondo l’organizzazione, infatti, “gli educatori dovranno trasmettere informazioni su masturbazione infantile precoce e scoperta del corpo e dei genitali” ai bambini, “mettendoli in grado di esprimere i propri bisogni e desideri, ad esempio nel ‘gioco del dottore'”.

Dopo di che, fino ai sei anni, i piccoli dovranno essere istruiti “sull’amore e sulle relazioni con persone dello stesso sesso”, affrontando “argomenti inerenti la sessualità con competenza comunicativa”.

Da 4 a 6 anni è l’età ideale, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, per “parlare di questioni sessuali”, esplorare “le relazioni omosessuali” e “consolidare l’identità di genere”.

Tra i 6 e i 9 anni, gli esperti dell’OMS affermano che sono pronti a conoscere e difendere i “diritti sessuali di bambini e bambine”. Si arriverà pertanto a parlare di vera e propria educazione sessuale: i maestri delle elementari dovranno infatti tenere lezioni su “cambiamenti del corpo, mestruazioni ed eiaculazione”, offrendo loro nozioni sull’utilizzo dei “diversi metodi contraccettivi”.

In tal modo, una volta compiuti i 9 anni, fino ai 12, potranno essere informati sui “rischi e conseguenze delle esperienze sessuali non protette”, ovvero le malattie sessualmente trasmissibili e le gravidanze indesiderate”. La guida afferma: “l’impatto della maternità e della gravidanza tra gli adolescenti (cioè la crescita dei figli, la pianificazione familiare, i progetti di studio o di vita, la contraccezione , il processo decisionale e la cura nel caso di gravidanze indesiderate”.

Dai 12 ai 15 anni, infatti, i docenti avranno il compito di insegnare agli adolescenti la “pianificazione familiare”, mettendoli in condizione di comprendere l'”impatto della maternità in giovane età”, rendendoli consapevoli inoltre della possibilità dell’aborto. Per l’Oms, inoltre, nella fascia puberale, i giovani dovranno essere informati riguardo la possibilità di avere figli anche in relazioni omosessuali, e dovranno imparare a conoscere il concetto di prostituzione e pornografia, svincolando i ragazzi dalla “influenza della religione sulle decisioni riguardanti la sessualità”.”

Dalla sintesi del documento delle 85 pagine della direttiva dell’OMS si comprende facilmente come distruggere sistematicamente l’identità di genere e deviare intere generazioni verso uno stile di vita sessuale che tuttora è definito anche dal DSM III (manuale diagnostico di psichiatria) deviazioni e perversioni sessuali. La crescita della persona in termini psicologici è accompagnata dall’apprendimento della gestione della pulsione sessuale. A questo si aggiunge la “concezione politica” di voler definire il padre “genitore 1” e la madre “genitore 2“ per evitare la presunta discriminazioni dei figli di coppie gay…..

Diversamente da come vuol far credere il documento OMS, che in pratica invita all’autoerotismo, all’omosessualità e alla promiscuità. Sappiamo che le società vengono gestite attraverso la repressione sessuale o l’eccesso di libertà sessuali, entrambi impediscono lo sviluppo della consapevolezza della persona e del suo essere membro attivo di una comunità. Arrivare all’autocontrollo della pulsione sessuale è obbligatorio in ogni percorso iniziatico e anche per le persone comuni – profani- il controllo della pulsione sessuale è necessario per gestire con maggiore facilità la libido da orientare su oggetti esterni socialmente approvati e desiderati (sublimazione). L’uomo libero e consapevole non può essere schiavo della sessualità, perché non sono gli istinti a dominare il comportamento ma la volontà di saper vivere coscientemente emozioni, sensazioni e sentimenti.

Il passaggio dall’Io al Tu avviene proprio con la scoperta del partner dell’ altro sesso; è lei o lui ad ampliare gli orizzonti perché consente di condividere un altro modo di esprimere le emozioni, le sensazioni, i sentimenti, di usare diversamente il pensiero convergente/divergente, nonché la modalità di gestione delle cose della vita comune/quotidiana. Quando poi si crea la vera unione tra maschio e femmina e si generare un figlio, che consente di vivere come genitore l’esperienza più profonda del Noi in cui si sviluppano le caratteristiche necessarie per assumersi le responsabilità di chi in qualche modo dipende da te, la maturazione della persona fa un grande balzo in avanti. Superare l’egoismo è il primo passo per essere un soggetto attivo di una coppia, gruppo, famiglia o società. Essere genitore significa apprendere il “sacrificio”, superare l’Ego per potersi donare a qualcosa di più grande. Servire l’altro e gli altri, nella piena consapevolezza di sperimentare così l’amore reciproco, avvia verso il senso dell’Unità e fa comprendere cosa possa significare il concetto d’Armonia.

Per la formazione della personalità è molto importante l’identità di genere che generalmente si costituisce nell’individuo con il “complesso di Edipo” nei maschi e nelle femmine con il “complesso di Elettra”. Il bambino si identifica con il genitore dello stesso sesso per iniziare l’esplorazione del mondo secondo il suo genere. Avendo un punto di partenza, un riferimento concreto la sua identità gli consente di confrontarsi con il mondo che è diverso da lui. L’unità nella diversità, l’accettazione del diverso da se, il rispetto per i modi di essere differenti degli altri possono essere sviluppati con maggiore facilità quando c’è una propria consapevolezza di chi si è e cosa si vuole in questo mondo. Sentirsi appartenenti ad un genere, ad un ceto, ad un gruppo culturale dà sicurezza. Chi ha fiducia in se stesso può esplorare nuovi orizzonti e può più facilmente integrare il diverso da sé.

L’individuo raggiunge una personalità equilibrata quando sia il maschile che il femminile possono esprimersi adeguatamente nei vari settori esistenziali. L’uomo apprende la gestione della sua parte femminile attraverso l’esplorazione del mondo della donna che generalmente avviene dal conoscere/comprendere il comportamento della madre, sorelle e poi della partner donna e ovviamente le donne sviluppano il loro maschile frequentando uomini: padre, fratelli compagno maschio. Sviluppare adeguatamente l’animus e l’anima, direbbe il buon C.G. Jung, è indispensabile per vivere bene.

I concetti e la “cultura” GENDER non offrono maggiore libertà all’individuo, ma lo intrappolano in qualcosa di “amorfo”, “indifferenziato” e i rischi dovuti a conflitti psicologici come conseguenze di comportamenti sessuali inadeguati per le fasce d’età previste dalla direttiva OMS sono facilmente prevedibili.

Così come è stata violata la Costituzione della Repubblica per cancellare la sovranità del popolo e monetaria anche questo tentativo “eversivo” di imporre l’educazione sessuale nelle scuole e creare una “cultura GENDER” va contro tantissime leggi. I movimenti come “SOS Bambini” e il “Movimento Pro Vita” stanno portando avanti una battaglia legale per evitare che nelle scuole si diffondano certi concetti che vanno contro la morale e violino la legge.

Il pericolo che proviene dalla cultura GENDER, è che pretende non solo di influire sul modo di pensare, di educare, mediante scelte politiche, ma anche di vincolare sotto il profilo penale chi non si adegua (decreto legge Scalfarotto); impone atti amministrativi (alcuni Comuni e alcuni enti hanno sostituito i termini “padre” e “madre” con “genitore 1” e “genitore 2”); educativi (la cosiddetta “strategia nazionale” per introdurre nelle scuole testi e programmi “aperti” alla ricezione della teoria del gender e cioè l’eliminazione del maschile e del femminile, quindi dei modelli familiari normali): è un vero e proprio attentato alla libertà di pensiero e di educazione da parte di una minoranza (gendercrazia).

L’organizzazione CitizenGO ha lanciata una:” Petizione sull’educazione affettiva e sessuale nelle scuole” da inviare al Presidente della Repubblica, Ministro della Pubblica Istruzione ed altre figure Istituzionali per bloccare la violazione sistematica di molte leggi a tutela dell’individuo e della libertà di educazione riconosciuta ai genitori (http://www.citizengo.org/it/14837-una-sana-educazione-alla-sessualita).

Dalla petizione apprendiamo quali sono le leggi violate dalle scuole che attuano già quel tipo di educazione sessuale: “Inoltre i suddetti progetti educativi, e persino lastrategia nazionale” dell’UNAR, vengono sovente redatti con la collaborazione esclusiva di associazioni LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali) senza l’adeguato coinvolgimento di associazioni ed enti rappresentativi dei genitori, e quindi, sia per le modalità che per i contenuti, sono elaborati e diffusi in violazione dell’art. 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (“I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli”); dell’art. 2 del Protocollo addizionale alla Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo (“Lo Stato … deve rispettare il diritto dei genitori di provvedere a tale educazione e a tale insegnamento secondo le loro convinzioni religiose e filosofiche”); dell’art. 30 della Costituzione italiana (“E’ dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio”); e dell’art. 14 della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza dell’UNICEF (“Gli Stati parte rispettano il diritto e il dovere dei genitori oppure, se del caso, dei tutori legali, di guidare il fanciullo nell’esercizio della libertà di pensiero, di coscienza e di religione”).

Per questi motivi con la presente petizione chiediamo al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, non solo, come già chiesto sia dalla nostra che da altre associazioni, di disapplicare la “Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere” e di impedire la diffusione di ogni progetto educativo che ad essa si ispiri, ma soprattutto di emanare precise direttive affinché tutti i progetti, corsi, strategie educative, si conformino ad alcune linee guida, prevedendo, in particolare:

  • Che venga rispettato il ruolo della famiglia nell’educazione all’affettività e alla sessualità, riconoscendo il suo diritto prioritario ai sensi dell’art. 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e dei decreti che riconoscono le scelte educative dei genitori (artt. 1.2, 3.3 e 4.1 del DPR 275/99, art. 3 del DPR 235/97, artt. 2.3, 2.6 e 3 del DPR235/2007 e il Prot. AOODGOS n. 3214 del 22.11.2012). Ogni “strategia” educativa, specie se di rilievo nazionale, dovrebbe rispettare sia nelle sue modalità di elaborazione e diffusione (coinvolgendo prevalentemente enti rappresentativi dei genitori e delle famiglie) che nei contenuti, questo diritto fondamentale. Similmente, i progetti sull’affettività e la sessualità da attuare nelle scuole dovrebbero coinvolgere le famiglie nell’opera di educazione e rendere i propri contenuti trasparenti ad esse, evitando il contrasto con le “convinzioni religiose e filosofiche” dei genitori. L’azione educativa della scuola in questo ambito deve essere informata a due principi: il principio di sussidiarietà (il diritto-dovere dei genitori di educare è insostituibile e va sostenuto dallo Stato) e il principio di subordinazione (l’intervento della scuola deve essere soggetto al controllo da parte dei genitori).”

Per chi ha a cuore il rispetto delle leggi naturali, della libertà dell’individuo e che desidera che a tutte le persone venga data la possibilità di crescere in modo sano per poter esprimere tutte le proprie potenzialità realizzando il proprio progetto di vita con successo e il proprio destino in piena Armonia con la volontà di Dio, è obbligato ad avviare una riflessione su ciò che accade nelle nostre scuole e sul rischio che corrono i bambini privati da una adeguata educazione sessuale. E per chi crede che i valori etico morali possono guidare la ns società e vuole informarsi su come illustri relatori affrontino questo quesito è invitato a partecipare al convengo: “Sviluppo della personalità e identità di genera. L’educazione al servizio della dignità dell’individuo” che si terrà venerdì, 26.6.15, ore 19, nell’Aula Consiliare del Comune di Ladispoli in Piazza G. Falcone 1 a Ladispoli

Pubblicato venerdì, 5 Giugno 2015 @ 10:50:56     © RIPRODUZIONE RISERVATA