Spunta il mercato nero delle mascherine • Terzo Binario News

C’è chi le mascherine le produce per regalarle e chi invece si è inventato un mercato nero parallelo. Ieri è stata la volta della storia di Fabio Malavasi, il materassaio di Civitavecchia diventato una star per le sue protezioni omaggio che hanno creato la fila fuori del negozio (con tanto di sopralluogo della Polizia e annesso apprezzamento per quanto stessero facendo in bottega). L’altra faccia della medaglia è quanto capitato a un cittadino di Santa Marinella, che racconta la sua peripezia in un negozio della Perla dove è stato spennato e non è stata l’unica questione che lo ha fatto infuriare.

Il santamarinellese parla di una sorta di mercato nero delle mascherine, per il quale sono stati avvertiti i Carabinieri. <Mi è giunta voce di un negoziante orientale che aveva a disposizione le protezioni e sono andato a vedere di persona. Un signore che le ha comprate prima di me si lamentava per il prezzo, 25 euro un pacchetto da dieci monouso, e per la confezione. Una volta entrato, mi è stato detto che non c’erano più poi, dopo un controllo in magazzino, è spuntata ‘l’ultima’. Una busta trasparente senza alcun marchio, per la quale non è stato neanche battuto lo scontrino. Sono uscito da lì e mi sono recato direttamente alla stazione dell’Arma. A una pattuglia che rientrava in caserma ho raccontato l’accaduto”.

Da quanto asserisce questo cittadino, non solo è evidente la speculazione economica, ma anche l’abuso in un momento di necessità: <A me le mascherine servono e so benissimo che sono introvabili. Pur volendo sorvolare sul prezzo, dove in rete si creano situazioni persino peggiori, è il modo in cui si sono comportati che mi infastidisce. L’affermazione che fosse l’ultima confezione è stata smentita dal cliente uscito prima di me, il che fa propendere per qualcosa di organizzato scientificamente per giustificare il salasso”.

Se la busta neanche è sigillata viene da pensare che il lotto provenga da una produzione artigianale: <No, non sembra. La manifattura è chiaramente industriale, sono pezzi in serie ma mi chiedo quale sia la necessità di venderle “sciolte” in pacchetti da dieci senza alcun marchio se la loro provenienza è lecita” la conclusione del santamarinellese.

Pubblicato venerdì, 13 Marzo 2020 @ 05:49:00     © RIPRODUZIONE RISERVATA