Scontro sui locali mensa della Melone, Grando: "Il dirigente ha rifiutato la proposta del Comune". La replica: "Sindaco da favola" • Terzo Binario News

Bordate via social sulla questione dei locali mensa dell’istituto comprensivo Corrado Melone di Ladispoli. Da una parte il sindaco, Alessandro Grando. Dall’altra il dirigente scolastico, Riccardo Agresti.

Parola di Grando

Grando, sul proprio profilo Facebook istituzionale, ha risposto a un utente: “L’istituto Comprensivo Corrado Melone ha due sale refettorio interne al plesso scolastico Fumaroli, realizzate dalla mia Amministrazione, che sono assolutamente sufficienti a soddisfare il fabbisogno della scuola”.

“Quest’anno, a causa del Covid, il dirigente scolastico ha deciso di occupare queste due stanze per fare lezione, rifiutando la proposta del Comune di spostare due aule in un altro locale comunale, cosa che hanno invece fatto gli Istituti Comprensivi Ladispoli 1 e Ladispoli 3”.

“Se il dirigente avesse accettato la proposta del Comune, la Melone avrebbe ancora i suoi due locali refettorio. Prima di parlare, o in questo caso di scrivere, bisognerebbe informarsi”. Poi il primo cittadino se la prende con chi diffonde costantemente “notizie false” e porta “la politica all’interno della scuola”.

“Dove ha imparato il sindaco da favola a diffondere fake news?”

Agresti, da par sua, non sembra aver digerito la spiegazione fornita da Grando. Così analizza il testo passo dopo passo: “Due sale refettorio assolutamente sufficienti a soddisfare il fabbisogno della scuola” FALSO: già nel periodo pre CoViD i due spazi rubati alla didattica non erano affatto sufficienti, figuriamoci ora che occorre rispettare il distanziamento personale”.

“il dirigente scolastico ha deciso di rifiutare la proposta del comune di spostare due aule in un altro locale comunale” FALSO: la proposta è uscita durante una chiacchierata informale con il nuovo assessore davanti a una tazzina di caffè insieme a tante altre che non sono state formalizzate per poterle sottoporre al Consiglio di Istituto (organo supremo della Scuola, il dirigente esegue soltanto e non accetta né rifiuta nulla)”.

“Ora che il nostro sindaco da favola non conosca le regole interne alla Scuola possiamo accettarlo, ma che non sappia che le istituzioni colloquiano in via formale e non informalmente ed amichevolmente al bancone di un bar la dice lunga sulle sue capacità gestionali di una città. Una domanda: dove ha imparato il sindaco da favola a diffondere fake news?”.

“Una strana convinzione”

“Dal post di un sindaco da favola – attacca Agresti – traspare una strana convinzione: difendere il diritto dei bambini di poter mangiare in un refettorio vero e non sui propri banchi è fare politica a Scuola. Invece cambiare la destinazione d’uso di un polifunzionale, nato come mensa scolastica, per scopi mai chiariti (forse perché inesprimibili), è invece agire per il bene della città”.

“Se è così, allora ben venga la politica a scuola, quando questa significa difendere i nostri figli. Chiedo allora con il cuore in mano a tutte le forze politiche, anche quelle più distanti dal mio pensiero, di appoggiare la richiesta dei nostri bambini di far riavere loro la sala che è stata loro espropriata”.

Pubblicato sabato, 26 Settembre 2020 @ 08:57:52     © RIPRODUZIONE RISERVATA