Rodeo di Tolfa, i Butteri: "Tradizione e rispetto degli animali possono convivere. Le regole? ci sono, basta rispettarle" • Terzo Binario News

Rodeo di Tolfa, i Butteri: “Tradizione e rispetto degli animali possono convivere. Le regole? ci sono, basta rispettarle”

Lug 25, 2013 | Tolfa

rodeo dei butteriNon si placa la bufera sul Rodeo di Tolfa. Per comprendere meglio lo svolgimento della manifestazione e le ragioni una tradizione così importante per la cultura bucolica maremmana, siamo andati a sentire alcune associazioni rappresentative dei butteri.

A scatenare le proteste degli animalisti è la terza prova del torneo, in cui la squadra composta da tre cavalieri entra in cam­po, si posiziona in una zona contrassegnata ed aspetta l’entrata del vitello. Quando parte il tempo i cavalieri devono prendere il vitello per le corna con la lacciara, atterrarlo, impastoiarlo, girarlo, mercar­lo e posizionare il merco al centro del canapo per chiu­dere il tempo.

“Il confronto con gli animalisti è giusto – esordisce il Presidente dell'”Associazione Cavalieri di Maremma Paolo Mariotti. Noi condividiamo parte delle preoccupazioni che muovono gli animalisti, siamo i primi ad avere a cuore gli animali, perché ci lavoriamo tutti i giorni, chi fa questo mestiere lo sa.”

Parole distensive quelle dei butteri sentiti, i quali riferiscono del proprio come di un mestiere duro che ormai sta scomparendo. “Da sempre ci battiamo per difendere la nostra tradizione – ha proseguito Mariotti – cercando di diffonderla in Italia e all’estero. Difendere l’animale è la prima cosa e stabilire delle regole per la loro sicurezza è importante. Molte cautele per la sicurezza e il rispetto degli animali sono già state adottate, anche in gare e manifestazioni molto note e seguite. Penso al Palio di Siena, dove molti accorgimenti sono stati inseriti nel regolamento ufficiale.”

A fare da discrimine tra lo “spettacolo vergognoso” di cui parlano gli animalisti e il tradizionale “giusto confronto tra uomo e animale” invocato dai maremmani è l’eventualità o meno che i vitelli subiscano violenza.

“Innanzitutto i vitelli sono animali molto resistenti e in simili gare o dimostrazioni non subiscono quasi mai lesioni – spiega un associato dei ‘Butteri di Vejano’. Se così fosse, ciò andrebbe in primo luogo a discapito dell’allevatore. Inoltre diverse norme a salvaguardia dell’incolumità sono già state introdotte: il cavallo non può avere contatto fisico col vitello, qualsiasi maltrattamento viene sanzionato e vi sono anche limiti di tempo per evitare che gli animali si affatichino eccessivamente.”

A quanto pare, però, le rassicurazioni degli addetti ai lavori non bastano agli animalisti, che continuano a chiedere la cancellazione tout court del rodeo. Mentre i butteri tolfetani descrivono l’evento come massima espressione di tecnica equestre, rappresentativa di un mondo mitico e che va svanendo, gli animalisti ne sottolineano la barbarie, minacciando di ricorrere al Tribunale di Civitavecchia e di coinvolgere le forze dell’ordine, se il sindaco Landi non si deciderà a fermarne lo svolgimento. Nel frattempo sulla pagina Facebook di organizzazione del presidio si contano già 1600 adesioni da tutta Italia.

La difficoltà dell’auspicabile conciliazione tra le opposte visioni è riassunta nello slogan scelto dai creatori della pagina facebook del presidio animalista, che recita: “Tradizione non è cultura…solo tortura”.

Nei prossimi giorni gli sviluppi conclusivi di una vicenda che induce a una riflessione ben più generale sul complicato rapporto tra tradizione, diritti e modernità.