Residenza universitaria occupata. Posti letto scomparsi per favorire la speculazione. • Terzo Binario News

Residenza universitaria occupata. Posti letto scomparsi per favorire la speculazione.

Nov 15, 2013 | Regione Lazio, Roma

de lollis occupazione-2Diversi studenti dell’Università “Sapienza” di Roma il 13 novembre hanno occupato la nuova ala della residenza universitaria A.Ruberti in via de Lollis, adiacente la città universitaria, destinato agli studenti idonei al posto alloggio.

MOTIVO DELL’OCCUPAZIONE – Il motivo dell’occupazione: la mancata assegnazione di 61 posti disponibili nella struttura occupata, che risulta essere presente nel bando ufficiale emanato da Laziodisu. L’ente fa sapere in un comunicato rilasciato sul sito: «Lo stabile […] è un’area di cantiere, nel quale una ditta, regolare vincitrice di appalto sta concludendo i lavori di adeguamento e ristrutturazione. Lo stabile quindi non è nell’attuale disponibilità dell’Ente Laziodisu, ma della ditta stessa che ha già sporto denuncia alle autorità competenti». Per gli studenti gli alloggi sono in condizioni agibili, dotati dei confort necessari per abitare, ingiusta e iniqua la decisione di ritardare le assegnazioni.

IL CASO – Per il 2013-2014 risulta che gli studenti aventi diritto alla residenza sono circa 900, numero teoricamente coperto dalla disponibilità di posti dell’Ente Regionale. Ad oggi sono oltre 550 i posti alloggio negati che potrebbero essere assegnati e distribuiti in alcune delle strutture fantasma tra cui: residenza N.Federici, residenza sparita dal bando che conta 88 posti; residenza Boccone del Povero 73 posti, residenza Civis 222.

LA BEFFA DI LAZIODISU – L’Ente regionale per il diritto allo studio ogni anno emana un bando, a cui accedono gli studenti con particolari condizioni economiche, da bando sono assegnati oltre ai benefici monetari anche i posti alloggio. Negli anni sono state diverse le proteste studentesche per la mancanza dei fondi, necessari per legge, a tutelare le fasce più povere. Il problema delle residenze è più delicato: strutture lontane dal luogo di studio, e negate per favorire la speculazione. Gli studenti fanno sapere che sebbene siano diverse le strutture sparse per la città, ogni anno alcune di queste scompaiono dal bando riducendo drasticamente i posti per gli aventi diritto – L’ente si appella alla mancanza di fondi destinati alla ristrutturazione degli edifici – . Gli studenti fanno sapere invece che molti degli edifici considerati in ristrutturazione o inagibili, sono in realtà utilizzate per favorire la speculazione di pochi; strutture come il Civis (conta circa 200 posti), vengono affittate a privati a prezzi di mercato, negando di fatto l’accesso agli aventi diritto.

LA REGIONE LAZIO E GLI OCCUPANTI – La risposta dell’Ente non si fa attendere, risulta dal comunicato rilasciato in seguito all’occupazione: «Fin dai primi mesi della nuova giunta, la Regione Lazio ha iniziato a dare seguito agli impegni presi in campagna elettorale in materia di diritto allo studio. […] lo stanziamento da parte della Regione di una prima tranche da 10 milioni di euro per il pagamento delle borse di studio arretrate […] –per l’anno accademico 2013\2014 ndr- La Regione ha assegnato 100 posti alloggio in più rispetto al precedente». Gli occupanti di via de Lollis non sono d’accordo con le dichiarazioni rilasciate dalla Regione, non sono intenzionati a lasciare lo stabile, dichiarano in un loro post sul sito Rete della Conoscenza: «Nonostante le promesse fatte nell’anno precedente in relazione all’aumento dei benefici per il diritto allo studio da parte della giunta Zingaretti, è evidentemente insufficiente ed iniqua la presenza e l’erogazione di questi servizi ed emerge il persistere di un atteggiamento aziendalista invece che mutualista da parte della Regione e dell’Agenzia Lziodisu nell’ambito del diritto allo studio»

Ecco il video dell’intervista http://youtu.be/TDv3VmdXMfE