L’accusa è che si è pensato più a rumore e schiamazzi che ai canti natalizi
La tradizione è stata rispettata, forse pure troppo eccedendo in rumore piuttosto che in musica.
La notte del 23 dicembre per Civitavecchia significa pastorelle ovvero gruppi di persone che girano per la città intonando canti natalizi.
Fin qui ci siamo. Come del resto sono stati apprezzati i gruppi storici che si sono esibiti in Cattedrale come quello di Marco Manovelli oppure i bimbi che sono andati ad allietare la notte di lavoro dei Vigili del Fuoco della Bonifazi.
In centro invece soprattutto al Ghetto e nella zona del lungoporto, i canti sono diventati schiamazzi che i civitavecchiesi in giro non hanno gradito particolarmente e lo hanno pure riportato sui propri profili social.
Poco spirito natalizio e molta voglia di musica ad alto volume che però è adatta più alla movida che alla notte delle Pastorelle.