“In un paese normale un sindaco uscente dovrebbe parlare di ciò che ha fatto, giustificarsi per le promesse che non è riuscito a mantenere e prendere impegno per cosa intenda fare di nuovo.
L’opposizione dovrebbe invece evidenziare dove il sindaco uscente non sia riuscito e prendere impegno per come intenda migliorare le cose.
Quindi in un paese normale chi va al voto si convince di chi dica le cose vere e migliori e va a votare per chi gli pare ma con un minimo di convinzione.
Ma noi non viviamo in un paese normale, e questo perché la gente si fa distrarre più da chi dica le cose prima ancora di ragionare su cosa gli venga detto.
Nel caso di Ladispoli, quindi, è normale che il sindaco esalti l’inaugurazione del Commissariato, al quale tutti diamo il benvenuto, ed è anche normale che tenda a minimizzare quanto, oggettivamente, non ha realizzato, talora con funambolici cambi di opinione come sul cemento e sui project financing tanto per dirne un paio senza parlare i concorsopoli e incarichi vari.
Anche se sul Commissariato poi l’affermazione fatta dal sindaco, in una benevola intervista, che esso sia stato voluto dalla Lamorgese non fa pensare ad un successo del sindaco quanto ad un fallimento delle politiche di prevenzione del disagio sociale, anche giovanile, che la sua amministrazione non ha mai affrontato.
Assai meno normale è che, a cento giorni dalle elezioni, si continuino a vedere nomine di delegati, rendendo evidente che si stanno dando patacche per andare in giro a fare promesse elettorali più che per risolvere problemi.
Non è normale, e neanche educativo, leggere di riconoscimenti, dati ai parenti di caduti della prima guerra mondiale, ai quali va il nostro massimo rispetto, per commemorare il centenario della fine della prima guerra mondiale, con soli tre anni di ritardo ma, casualmente, poco prima delle elezioni.
E su questo vale la pensa stigmatizzare che mentre sono stati ben elencati tutti quelli che hanno collaborato, ci si è ben guardati dal citare i dieci soldati che hanno dato la vita per la Patria.
A pensar male viene il dubbio ma mentre i caduti non possono votare, quelli che hanno collaborato ora potranno fare la passerella a favore del sindaco. Non è normale importare assessori a cento giorni dalle elezioni solo per dare garanzie alle alchimie delle segreterie romane dei partiti per garantirsi i simboli sulla scheda elettorale e agganci di cui non poter mai rendere conto.
Ma anche all’opposizione qualche anomalia va contestata lasciando, per ora, in sospeso il giudizio sulle idee che Pascucci e la Mollica ci esporranno per Ladispoli.
Non è normale che, a cento giorni dalle elezioni si legga di gente entusiasta per candidature al femminile come se essere donna fosse la soluzione di tutti i problemi atavici di Ladispoli salvo poi sentire la candidata più accreditata parlare in modo assolutamente inadeguato e deludente per chi dovrebbe guidare un comune. Sicuramente questa persona ha delle qualità nell’ambito associativo ed anche umano, ma sta dando dimostrazione di non sapere molto di come funzioni, tecnicamente, la pubblica amministrazione (si legga la sua esternazione di due mesi fa che stia facendo un corso on line in merito) e, soprattutto, sta facendo solo teoria della parola, senza mai parlare dei danni fatti da chi vuole sostituire né, tantomeno, come intenda, praticamente, cambiare le cose. Viene logico pensare che non padroneggi la materia e che i veri due ‘manovratori’ siano altri, probabilmente che non portino la gonna per cui il teorema al femminile decade miseramente con buona pace dei tanti entusiasti del ‘purché sia femmina’. Quando ci sono donne valide ben vengano, ma in questo caso le costruzioni di candidati in provetta non garantiscono il risultato. Quindi né il sindaco uscente né l’opposizione finora palesata rispecchiano un paese ‘normale’, speriamo di veder di meglio nei prossimi cento giorni per poter elevare il livello dell’offerta politica attraverso una sana e normale dialettica, nell’interesse dei cittadini, comunque la pensino”.
Cardinal Mazzarino