“È un evento eccezionale, completamente fuori dal normale”. Così Giorgio Alabiso ha commentato la mareggiata che lunedì ha distrutto parte del suo stabilimento balneare “Six Beach”. Le onde spinte dai forti venti di Scirocco dal sud hanno fatto avanzare il mare di 60 metri e in queste ore la mareggiata ancora non è rientrata.
“Abbiamo subito grandi danni, quantificabili solo quando si sarà ritirata l’acqua – ha spiegato Alabiso – il mare si è mangiato tutto, agli altri stabilimenti ha portato via la spiaggia, a noi è entrato nel locale perché è più vicino alla riva. Danni ancora più ingenti se si considera che il 30 marzo doveva iniziare la stagione e a questo punto non sappiamo quando potremo aprire”.
“Andava previsto, l’avevamo detto dieci anni fa – ha osservato il titolare del “Six Beach” – L’erosione è frutto anche degli interventi sulle coste che sono stati fatti negli ultimi anni, che a catena hanno interessato prima Focene, poi Marina di San Nicola e infine Ladispoli. Queste operazioni vanno studiate bene da esperti anche delle correnti perché un’azione antierosione su una spiaggia provoca l’erosione da un’altra parte”.
“C’è stato un sopralluogo di alcuni esponenti dell’amministrazione di Cerveteri – ha concluso – l’assessore Lorenzo Croci e lo stesso sindaco Alessio Pascucci si sono dimostrati molto disponibili nel trovare forme di aiuto e collaborazione”. Il problema dell’erosione, tornato ora nelle competenze della Regione, che riguarda diversi punti del litorale nord di Roma sarà sicuramente uno dei banchi di prova della nuova amministrazione di Nicola Zingaretti.
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