La forma utilizzata dalla società Pezone Costruzioni Srl è l’utilizzo del Piano Casa, ma nella pratica la società ha ottenuto il permesso di cambio di destinazione d’uso da non residenziale a residenziale per oltre 55.000 mq di superficie.
La finalità della società sarebbe giustificata da un “Intervento finalizzato al reperimento di alloggi a canone calmierato attraverso il cambio di destinazione d’uso da non residenziale a residenziale delle aree libere del piano di lottizzazione”.
La società insieme ad altri privati avevano ottenuto il via libera dal comune a partire dal 2010 per un piano integrato che avrebbe visto la realizzazione di decine di migliaia di metri cubi, tra edilizia residenziale e commerciale. La contropartita per il comune sarebbe una vasta area di terreno presso il Parco di Palo. Una maxi operazione che generò non poca discussione nella politica ladispolana. Al momento l’operazione però starebbe aspettando la VAS della Regione Lazio.
Nonostante ciò nel marzo di quest’anno la società Pezone Costruzioni Srl, quella che possiede gran parte delle aree del piano di lottizzazione, ha avanzato al comune una richiesta di applicazione del piano casa su un’area di 55.472 mq. Un’area che però fa notare la Regione Lazio, che ha partecipato alla conferenza dei servizi, è maggiore di quella accordata dal piano di lottizzazione pari a 50.363.
Il progetto prevede quindi la conversione dia dei 50.363 mq già edificabili per il piano di lottizzazione sia ulteriori 5.000 mq che derivano da aree destinate a servizi.
Il comune dal piano di lottizzazione riceverà un area pari al 50% della lottizzazione, vale a dire 50.000 mq, percentuale che non sarebbe ormai più rispettata considerando che il nuovo progetto presenta lottizzazione di 55.000 invece che 50.000 mq.
L’edificazione della zona dovrebbe portare alla creazione di abitazioni per oltre 1.000 nuovi abitanti, una operazione che coinvolge anche Flavia Acqua in vista di un ridimensionamento del sistema idrico e fognario.
Non è chiara ancora la morfologia della lottizzazione. La determinazione dirigenziale fa riferimento ad una serie di allegati che di norma dovrebbero essere pubblicati insieme al provvedimento, ma che non risultano presenti.
Il tema rischia di riaccendere i riflettori su un’operazione edilizia di portata enorme, pari a 3 volte l’affare Piazza Grande. Una operazione che all’epoca fu giustificata dall’ottenimento di un’area naturalistica di pregio che però al momento potrebbe rappresentare l’ennesima zavorra per le casse comunali. Per la gestione del Parco di Palo il comune infatti si è affidato alla progettualità di associazioni reperite tramite un bando, non potendo più coprire con fondi propri la manutenzione delle aree.