C’è chi esulta e chi no. Il Consiglio di Stato ha bocciato il progetto a Cinque Stelle sull’isola ambientale a Monti. “Una grande vittoria per il rione e per la città – ha detto Sabrina Alfonsi, minisindaca del Municipio I – dopo quattro anni di assordante silenzio da parte del Campidoglio che ha ignorato i cittadini, la sentenza del Consiglio di Stato è chiara: la pedonalizzazione di Via Urbana, a mero scopo commerciale e in spregio alle voci degli abitanti, non si farà”.
“Come Municipio Roma I Centro insieme all’Università Roma Tre avevamo avviato un percorso di partecipazione con i cittadini, per fare di Monti un’isola ambientale, cercando un ascolto inesistente da parte del Campidoglio – ha continuato – è stato necessario l’intervento del Consiglio di Stato per porre fine a una questione che si sarebbe potuta risolvere quattro anni fa. Perché è con la condivisione delle idee tra istituzioni e cittadinanza, con il dialogo che si costruisce la Roma futura. Ora rimettiamoci al lavoro, insieme, per il bene della nostra città”.
Anche Anna Vincenzoni, asessore locale alla Mobilità: “Quattro anni di manifestazioni, riunioni, tentativi di mediazione, atti di Giunta e di Consiglio e infine è dovuto intervenire il Consiglio di Stato per mettere una pietra tombale sull’ennesimo annuncio fallito della campagna elettorale della sindaca Raggi, il cosiddetto Progetto Argiletum e la finta pedonalizzazione di via Urbana”.

“Una serie di errori imperdonabili da parte del Campidoglio – ha proseguito – a cominciare dal silenzio della Sindaca alle richieste di ascolto di un intero Rione e del Municipio, un governo centrale totalmente disinteressato a valutare proposte alternative per un rilancio di Monti e a trovare una mediazione, con un progetto costruito intorno a una finta e parziale pedonalizzazione di Via Urbana. Ora ci auguriamo che i 700mila euro già impegnati con una gara assegnata siano utilizzati veramente per fare di Monti un’isola ambientale con progetti che valorizzano la residenzialita’ e l’imprenditoria”.
“Abbiamo vinto” sono state le prime parole del coordinamento Comitati Rione Monti” il Consiglio di Stato ci ha dato ragione. Per anni sono stati impegnati uffici, personale, denari dei contribuenti su un progetto inattuabile, inviso alla popolazione di chi vive e lavora nel Rione Monti. Per anni il Campidoglio ha ignorato le nostre richieste di ascolto, le milleduecento firme dei cittadini del Rione, le proposte alternative degli artigiani e dei residenti. Ha ignorato il lavoro di partecipazione pubblica avviato dal Primo Municipio in collaborazione con RomaTre per costruire un progetto condiviso di riqualificazione. Noi siamo ancora qui, a disposizione di altri interlocutori autorevoli, qualificati e animati da buona fede e sincero desiderio di riqualificare il nostro Rione per discutere di progetti veri”.
“Di una cosa però dobbiamo ringraziare la Sindaca e i suoi improvvidi consiglieri: ci ha fatto unire, abbiamo recuperato un senso di comunità, trasversale, residenti, artigiani ed esercenti uniti. È un bene prezioso che non dobbiamo disperdere. È il momento, dopo questi lunghi e difficili mesi di quarantena, per rilanciare il nostro Rione, ma non nella direzione miope e di sfruttamento commerciale che ancora un volta il Campidoglio cerca di imporre. Il Rione, affogato dal turismo mordi e fuggi, deve recuperare la propria storia, riaprirsi ai residenti, ripopolarsi, come tutto il centro storico. Organizzeremo presto, non appena ci sarà consentito, un’assemblea pubblica per ritrovarci e rilanciare il nostro amato Rione”.
Di diverso tenore il commento di Enrico Stefàno, consigliere del M5S capitolino e presidente della commissione Trasporti: “Leggo di alcuni residenti che esultano per la vittoria al Consiglio Di Stato che blocca il progetto di isola Ambientale al Rione Monti. C’è poco da esultare, è una sconfitta per tutti. Il progetto di Isola Ambientale (che molti continuano a limitare alla sola pedonalizzazione di via Urbana) avrebbe portato qualità, decoro, sicurezza al Rione”.
“Prevedeva l’eliminazione del pesante traffico di attraversamento con un sistema di varchi (molti oggi infatti, provenienti da via Nazionale/Largo Magnanapoli “tagliano” per Monti e via dei Serpenti per raggiungere Piazza Vittorio e Porta Maggiore). Avrebbe portato maggiore vivibilità a via dei Serpenti. Oggi se io voglio andare con mio figlio con il passeggino a via dei Serpenti devo camminare in mezzo alla strada, poiché il marciapiede è inesistente. E quindi potrei evitare di farlo e andare altrove”.
“Al contrario – ha incalzato – eliminare un po’ di sosta (soprattutto quella illegale riducendo lo spazio fisico per poter commettere una infrazione) per allargare il marciapiede e consentire a chiunque (anche e soprattutto romani e famiglie) di fare una sana passeggiata ammirando uno spazio unico, avrebbe aiutato a ridurre quella “turistificazione” e “movidizzazione” che i residenti pensano invece di “combattere” mantenendo le auto ovunque. E’ esattamente il contrario”.
“Ancora erano stati riorganizzati gli spazi di sosta e di carico e scarico merci, contemperando le esigenze di tutti e riservando anche numerosi stalli per i residenti su via Cavour e via Milano. Infine, c’erano le pedonalizzazioni tanto avversate di via Madonna dei Monti e via Urbana, ma come descritto, all’interno di una visione ampia e omogenea”.
“Sugli effetti positivi, anche dal punto di vista economico, che la riduzione della congestione e le pedonalizzazioni portano ho sempre elencato una serie infinita di esempi e studi che evito di ripetere – ha terminato – è facile intuire, quindi, anche qui cosa avrebbe significato per i valori immobiliari o il commercio e artigianato di qualità questo progetto. Un peccato davvero, l’ennesima occasione sprecata per la nostra città”.