“Le lezioni dell’anno scolastico 2023-2024 sono ormai terminate e, come ormai da oltre 10 anni, le ragazze ed i ragazzi delle classi terze si sono riuniti nella cerimonia finale di saluto della Scuola che li ha coccolati e guidati per tanti anni.
Il luogo che li ha abbracciati quest’anno è stato lo stadio “Angelo Sale” dove, intonato il canto degli italiani, ogni classe ha inviato due loro rappresentanti a leggere il loro addio prima degli esami finali.
Se leggerete sino in fondo, vi renderete conto di quanto profondi siano i giovani tanto bistrattati. Ovviamente non tutti sono al livello che osserverete, ma sono veramente pochi coloro i quali se ne discostano. L’errore che molti di noi fanno è quello di rimanere colpiti solo dalle azioni di chi, pur avendo padre e madre, non ha una famiglia ed i cui gesti sono semplici richieste di aiuto, fatte nei modi più diversi, spesso pericolosi e sempre fastidiosi. Purtroppo nessuno di noi si ferma a gratificare sufficientemente chi si impegna, chi migliora, chi raggiunge risultati elevati. Per fortuna ragazze e ragazzi in gamba ce ne sono e vanno avanti solitari. Perciò vi chiedo di leggere quanto scritto e relazionato pubblicamente, a nome della intera classe (che spesso ha elaborato il testo collegialmente), da questi giovanissimi; vi chiedo quindi di comprenderli e apprezzarli: loro saranno il nostro luminoso bellissimo futuro e se le nuvole possono oscurare temporaneamente il sole, lui risorgerà immancabilmente ogni mattina per altri miliardi di anni.”
Riccardo Agresti
Classe 3A Scuola secondaria di primo grado – relatrici Beatrice Cecchini e Giorgia Chibani
<<Ma quanti amici intorno, che viene voglia di cantare,
forse cambiati, certo un po’ diversi
ma con la voglia ancora di cambiare>>
Sono i versi di “Notte prima degli esami” di Antonello Venditti che rappresentano lo stato d’animo di tutti noi, chi più chi meno, in questo momento.
Eccoci qua, piacere a tutti, abbiamo 14 anni, chi più chi meno, e siamo i ragazzi della 3A della “Corrado Melone”. Abbiamo vissuto tre anni intensi tra risate, pianti, soddisfazioni, delusioni… ma, in fin dei conti, sono passati in fretta.
<<Driiin!Driiiin!>> Ecco come è iniziato tutto, da una semplice campanella….
Ricordo che, in prima media, mamma mi ripeteva sempre: <<Amore della mamma, non essere triste di stare alle medie che questi tre anni…il tempo di chiudere gli occhi e riaprirli…ed ecco là che ti ritrovi alle superiori…>>. Io non ci credevo, e non ci credo nemmeno adesso, se penso a come questo tempo sia passato velocemente…
Durante questi anni abbiamo imparato molto, non solo le lezioni di matematica, d’italiano e di tante altre materie; abbiamo imparato, con il tempo, a diventare un gruppo, a saper ascoltare e a rispettare gli altri; abbiamo capito l’importanza di non arrendersi mai di fronte alle difficoltà.
Ogni verifica, ogni progetto, ogni compito ci ha insegnato qualcosa di nuovo, preparandoci per il futuro. Abbiamo condiviso momenti di gioia e di difficoltà, ci siamo sostenuti a vicenda e abbiamo costruito amicizie che, speriamo, dureranno per sempre.
Gli anni trascorsi sono stati quelli della nostra trasformazione fisica e psicologica ed essere stati alla “Melone” ci ha aiutati a capire quali sono i valori importanti e le regole di comportamento che ci servono per vivere insieme agli altri, in armonia. Grazie a questi insegnamenti abbiamo formato la nostra personalità, imparando a rispettare anche chi è diverso da noi.
Infatti una delle caratteristiche della nostra scuola è proprio l’attenzione per la diversità in tutte le sue forme: culturali, etniche, religiose e fisiche. Un obiettivo che viene portato avanti da tutti i docenti e trasmesso a noi studenti, che abbiamo assimilato questo insegnamento e ne faremo tesoro per sempre.
In questa scuola, ognuno di noi è cresciuto e migliorato non solo in conoscenze, ma soprattutto come persona.
Adesso ci sentiamo finalmente pronti per affrontare nuove sfide alle Superiori. Siamo in partenza per la nuova avventura, ma porteremo con noi tanti ricordi, come tessere importanti di un puzzle che abbiamo composto nella nostra mente….e nel cuore.
Mi mancherà non sciogliere più il codino di Fabrizio, non raccontare i miei gossip a Paolo, non discutere ogni giorno con Gabriel e Giordana, non sentire più Davidino dire: <<Andiamo al campetto co’ bimbi?>> oppure <<Domani a scuola,vero?>>.
Mi mancheranno, come penso a tutti, i sogni di Beatrice, veramente strani, vi consiglio di ascoltarne almeno uno perché sono davvero surreali…
Prima di andarmene, mi piacerebbe fare un giro della scuola per ricordarmi bene di questo posto.
Io voglio che questo non sia un addio, ma un arrivederci, perché andare avanti non vuol dire dimenticare il passato.
Ci mancheranno i Prof e l’iconica botola che la Iannotta voleva farsi costruire sotto la cattedra per scappare dalle orribili lezioni di letteratura dell’anno scorso, dove spesso i versi dei poeti si perdevano nel chiasso di sottofondo.
Leopardi diceva: <<Il forse è la parola più bella del vocabolario italiano perché apre delle possibilità, non certezze. Perché non cerca la fine, ma va verso l’infinito …>>.
Per questo ci piace concludere il nostro saluto dicendo che questi anni vissuti alle medie sono stati i migliori della nostra vita … forse.
Classe 3B Scuola secondaria di primo grado – relatore Federico Moretti
Per me è difficile riassumere tre lunghi anni in una sola lettera. Sono stati anni pieni di gioia, euforia, anche pieni di alcune cose non sempre desiderate ma, nonostante ciò, tre bellissimi anni. Abbiamo imparato tante cose, abbiamo imparato il rispetto, la sconfitta, la vittoria; abbiamo imparato cos’è un’amicizia e tutto questo grazie a voi Proff. Chi più, chi meno, chi da più tempo e chi solo da un anno, avete insegnato ad ognuno di noi cose che si potrebbero considerare banali e inutili ma in realtà piene di importanza per il nostro futuro. Siete degli insegnanti meravigliosi e siete stati sempre pronti a regalarci un sorriso. Parlo a nome di tutta la mia classe: in questi anni siete sempre stati pronti ad intervenire, ad aiutare, ma soprattutto ad ascoltare, fatto che, per quanto possa sembrare una cosa da niente, è qualcosa che invece vale un milione di lezioni.
Un grazie veramente grande va però anche alla mia classe, un gruppo pieno di vita. Infatti è stato difficile vedere la 3B spenta e, anche quando avevo una brutta giornata, siete sempre stati in grado di strapparmi un sorriso e, credetemi, non si può desiderare una classe migliore…
Per me è difficile, come penso per ognuno di noi, dire addio a tutto questo. Non potrò più entrare in classe e ridere con voi, andare al bagno solo per parlare, fare l’imitazione dei Proff e non potrò più rivivere nemmeno l’ombra di questi momenti. Giuro: non voglio e pagherei per passare un altro anno con voi; mi dispiace non si possa. Le mie labbra possono solo dirvi addio, ma il mio cuore non ne è ancora capace. Quindi finisce così, dopo tre lunghi, ma brevi anni, questo capitolo termina qui. Le nostre strade ora sono costrette a separarsi ma la strada che ho percorso con voi, si ricollegherà sempre al mio cuore.
Classe 3C Scuola secondaria di primo grado – relatori Sofia Ferrante e Gabriele Potroghiru
Siamo giunti al termine di questi tre anni all’Istituto “Corrado Melone”, nel quale siamo stati accolti con amore, entrando bambini e uscendo adolescenti. Questo periodo è passato molto velocemente e, a conclusione del ciclo scolastico, ci terremmo a ringraziare tutti i docenti per la passione e la volontà dimostrate. Sentiremo la loro mancanza e anche il loro più piccolo insegnamento resterà e farà parte della nostra crescita personale. Grazie ai nostri professori e alle tante esperienze vissute insieme, siamo maturati, abbiamo scoperto nuovi lati di noi stessi e abbiamo scoperto ciò che desideriamo fare in un futuro oltre, naturalmente, ad aver ampliato le nostre conoscenze. Nonostante le difficoltà, siamo andati avanti col sorriso, anche quando la strada si faceva più difficoltosa, abbiamo cercato di trovare la via d’uscita a ogni problema, unendoci sempre di più, comprendendo la storia personale e il valore di ognuno di noi. Frequentando la stessa scuola abbiamo incontrato compagni che ormai fanno parte della nostra vita, nonostante ci siano state varie incomprensioni, abbiamo fatte nostre le occasioni in cui abbiamo capito l’importanza del gruppo. Tutte le esperienze che abbiamo affrontato in questi tre anni ci hanno fatto crescere ed imparare il valore dell’amicizia e del gioco di squadra. Il merito di tutto va al Preside, il quale ci ha fornito migliaia di opportunità formative, per svagarci e staccare un po’ dalla routine scolastica. Concludendo, siamo dispiaciuti di abbandonare questa scuola e tutte le persone con cui siamo cresciuti. Dobbiamo tanto ai nostri professori che sono riusciti a creare un legame affettivo forte nel gruppo classe. Speriamo che questi rapporti, sia con i compagni che con i professori, durino nel tempo e che un giorno potremo ritrovarci.
Classe 3D Scuola secondaria di primo grado – relatori Giulia Scarselletta e Davide Pircalabu
Questi tre anni sono stati pieni di emozioni contrastanti, purtroppo sono giunti al termine e sicuramente lasceranno un segno per tutta la nostra vita.
Da quando siamo entrati alle Medie siamo cresciuti e maturati non solo fisicamente, ma soprattutto mentalmente e adesso siamo pronti per affrontare cinque anni di Superiori da adolescenti responsabili, e i vari cicli di Scuola contribuiranno a formare le persone che saremo un giorno.
In questi anni abbiamo fatto molte gite, attività e incontri, alcuni più noiosi, altri più interessanti, ma li abbiamo trascorsi in compagnia dei professori e dei nostri compagni di classe e abbiamo imparato ad apprezzare sempre più le opportunità che ci venivano proposte.
Inizialmente per noi la maggior parte dei compagni erano degli sconosciuti, sotto tutti i punti di vista, ma con il passare del tempo siamo diventati una classe unita, una famiglia e, come in ogni famiglia che si rispetti anche noi abbiamo avuto dei litigi e dei momenti di crisi che siamo riusciti a superare tutti insieme e con l’aiuto dei nostri insegnanti.
Purtroppo questo capitolo della nostra vita si è concluso, da una parte siamo scoraggiati perché le nostre strade si stanno per dividere e perché abbiamo una prova da superare, gli esami, ma dall’altra parte ne siamo usciti vittoriosi perché siamo maturati in tutti gli ambiti e perché si sono create delle amicizie sincere e durature tra noi, grazie al tenace incoraggiamento dei nostri insegnanti che ci hanno sempre spronati ad aprirci con persone con cui non avremmo mai pensato di legare.
Vorremmo ringraziare la “Corrado Melone” che per noi è stata una seconda casa, i docenti sono sempre stati molto affidabili e disponibili nei nostri confronti.
Vorremo ringraziare soprattutto i nostri compagni di classe per i bei momenti passati insieme e per le lezioni di vita che ci hanno insegnato senza saperlo.
Per voi che state per affrontare questa nuova avventura, il nostro consiglio può essere di non dare troppo peso al giudizio a cui potreste sentirvi soggetti all’inizio della Scuola Secondaria di 1° grado, ai commenti inadeguati nei vostri confronti che forse capiteranno. Andate oltre e affidatevi e fidatevi dei vostri insegnanti.
Ai professori invece consigliamo di continuare ad accogliere i nuovi alunni con amore; per noi giovani adolescenti è stato un grande dono il vostro aiuto e il vostro affetto.
In conclusione vogliamo ringraziare tutti coloro che ci sono stati a fianco nei momenti difficili e che sono riusciti ad esaudire le nostre richieste e i nostri desideri.
Ora salutiamo definitivamente la Corrado Melone, restando dei “ Meloncini” nel cuore.
Classe 3E Scuola secondaria di primo grado – relatrici Giulia Di Ianne e Melissa Giuffrida
Siamo giunti al termine di un lungo percorso, che per alcuni di noi è iniziato addirittura alla scuola dell’infanzia… per altri alla primaria e per altri ancora solo, si fa per dire, alla secondaria.
Dopo tre anni di amore ed odio, di alti e bassi, di amicizia e di crisi adolescenziali, è arrivato, purtroppo, anche per noi della classe 3E il momento di lasciare questa scuola, la nostra aula, i nostri compagni, i collaboratori scolastici e voi professori.
Non è sempre stato facile affrontare alcune situazioni che ci si sono poste davanti; siamo arrivati alla secondaria ancora un po’ bambini e, giorno per giorno, ci avete aiutato a diventare ciò che siamo oggi, ragazzi maturi e pronti a spiccare il volo!
Ci avete insegnato con pazienza, passione e sincerità a vivere la vita al meglio, a scoprire e mostrare sempre il nostro lato migliore.
Sarà difficile dimenticare le risate che spesso abbiamo condiviso anche con voi, le belle giornate trascorse insieme, le gite, le partite a carte a ricreazione che voi, scherzosamente, chiamavate “bisca”… Sappiamo che, in fondo, amavate il nostro essere confusionari.
Tra le tante esperienze che ci sono rimaste nel cuore sicuramente il cortometraggio è quella che più ci resterà impressa nel tempo perché ci ha insegnato non solo a conoscere il mondo del cinema e a recitare su un set ma, soprattutto, a conoscere noi stessi, sfidare le nostre paure, metterci nei panni di chi è più debole. Non lo dimenticheremo mai!
E poi, tra le più recenti, il torneo di pallavolo che siamo stati felici di vincere per dedicare la nostra vittoria alla memoria del prof. Sorbo che ha dato un grande insegnamento nella nostra scuola. Abbiamo avuto la giusta determinazione per riuscire ad alzare la coppa. Abbiamo imparato ad essere una squadra.
In questi tre anni ci avete trasmesso con passione le vostre conoscenze, che saranno la base fondante per il nostro futuro percorso scolastico e, allo stesso tempo, ci avete insegnato cos’è il rispetto, cos’è l’accoglienza e quanto sia importante seguire i propri obiettivi e realizzare quei sogni in cui, forse, crescendo qualcuno smette di credere.
Non dimenticheremo mai la gentilezza e la pazienza con cui avete reso piacevoli le nostre mattine a scuola. Ci scusiamo per tutta la quantità di caffè che alcune di voi hanno dovuto prendere per arrivare a fine giornata! Ricorderemo la vostra simpatia, il vostro saper essere confidenti discrete. Grazie per la complicità, per l’ironia, per la vostra unicità. Non dimenticheremo mai alcuni particolari del vostro modo di essere e del vostro stile…
Non dimenticheremo neppure la creatività e la precisione con cui ci avete insegnato a lavorare, a disegnare, a suonare, a risolvere problemi, a tirare righe o a scrivere.
Non dimenticheremo l’ottimismo e la fiducia in noi stessi che avete saputo trasmetterci…
Vi ringraziamo per tutte le volte in cui avete avuto la pazienza di rimandare la lezione di teoria o l’interrogazione alla lezione successiva. Vi ringraziamo per averci fatto guardare i film in classe quando eravamo stanchi. Vi ringraziamo per essere stati al nostro fianco.
Oltre a tutti voi, cari professori, desideriamo ringraziare il nostro magnifico Preside, non solo per la sua presenza nelle occasioni più importanti, ma anche per tutti i consigli straordinari che ha dovuto presiedere e soprattutto per aver contattato il mitico Babbo Natale che è molto più simpatico di quanto ci aspettassimo.
Ora è giunto il momento di salutarci.
Vi porteremo sempre nel cuore!
Grazie a tutti!
Baci stellari dalla 3E
Classe 3F Scuola secondaria di primo grado – relatori Sara Barbu e Andrea Seca
Alcune persone dicono che tre anni sono tanti, ebbene, in effetti, non hanno tutti i torti, ma per noi sono sembrati volare via in fretta. Infatti, ripensandoci, sembra ieri quando siamo entrati per la prima volta in classe e ci siamo conosciuti, ma ora eccoci qua, siamo giunti alla fine di questo meraviglioso percorso. Ci dispiace moltissimo, ma a malincuore dobbiamo salutarci, anche perché dobbiamo crescere e voltare pagina, ma vi assicuriamo che questo capitolo della nostra vita non ce lo dimenticheremo mai! Infatti se qualcuno nominerà l’adolescenza o il periodo delle medie penseremo a voi e a noi, a tutti i ricordi passati, dai più belli ai meno belli, ai campi scuola e alle gite, ma anche ai brutti voti e alle stupidaggini che abbiamo combinato. Per esempio le partite intense di pallavolo e il torneo che ha suscitato in noi la massima competizione, i campi scuola che ci hanno visti insieme anche di notte, ore e ore a ridere e a ricordare i luoghi che non avevamo mai visto prima. Tutto ci riporterà a questi bellissimi ricordi e noi non possiamo che ringraziare voi docenti perché ci avete insegnato cose veramente importanti! Non dimenticheremo mai il lavoro che avete fatto con noi e su di noi, grazie per averci fatto capire l’importanza della scuola per costruire il nostro futuro. Continueremo a crescere conservando per sempre i vostri insegnamenti. È stata dura, ma ce l’abbiamo fatta. Grazie per averci accompagnato nella crescita durante gli anni più belli della nostra vita! Speriamo vivamente che non ci perderemo mai di vista perché qui è nata un’amicizia preziosa, unica e indimenticabile.
Classe 3G Scuola secondaria di primo grado – relatrici Ilaria De Prosperis e Gurleen Singh
Non posso credere che l’anno scolastico sia finito! Desidero scrivervi per ringraziarvi di cuore per tutto quello che avete fatto, soprattutto, per l’immenso impegno e passione che avete dedicato nell’insegnamento, quest’anno.
Grazie per la vostra pazienza e dedizione nell’aiutarci a crescere e imparare. Le vostre lezioni resteranno sempre con noi, grazie di cuore!
Questo ultimo anno di scuola media è stato davvero speciale grazie a voi. Durante il mio percorso, ho imparato tanto su me stessa e sul mondo che mi circonda.
Con i professori ho imparato che ogni insegnante ha un approccio unico e che posso imparare da ognuno di loro. Mentre con i compagni ho avuto la possibilità di fare nuove amicizie e comprendere l’importanza della collaborazione.
Sono contenta di aver avuto l’opportunità di incontrare così tante persone speciali durante questo periodo.
Siamo giunti alla fine del nostro percorso alle scuole medie, un percorso che sembra essere durato così tanto tempo quanto trascorso così velocemente.
L’ultimo anno che all’inizio ci sembrava tanto lungo è volato via in un soffio e tra poco saremo noi a dover fare l’esame e concludere per sempre il nostro cammino con te.
Se mi guardo indietro e ripenso a tutto il mio cammino, non mi sembra vero che siano già passati tre anni e che si stia per concludere.
Questi anni per me sono stati splendidi e carichi al massimo di emozioni indescrivibili.
Mi mancherà entrare nella nostra aula, quella aula che tiene al suo interno i nostri ricordi e che ci ha visti crescere e migliorare, anno dopo anno.
Mi mancheranno gli incontri in sala teatro, per i quali eravamo sempre tutti entusiasti e mi mancheranno le tantissime attività ed esperienze che abbiamo svolto e vissuto durante il tragitto. Tutte hanno contribuito a rendere questi anni speciali e impossibili da dimenticare.
Vorrei ringraziare i miei compagni, che mi hanno accompagnato durante questo strada che abbiamo iniziato insieme tre anni fa a percorrere e che oggi ci hanno condotto a questa meta.
Li ringrazio per aver reso le giornate a scuola piene di risate, scherzi, chiacchierate, discussioni e tanto altro. Senza di loro questi tre anni non sarebbero stati gli stessi, sono grata di aver condiviso il mio viaggio con loro e spero di aver contribuito anch’io ad aver reso le loro giornate migliori, come hanno fatto con me.
Ringrazio ovviamente tutti i professori, perché hanno saputo guidarci in questi anni con molta pazienza, cura e passione, non solo insegnandoci concetti e argomenti nuovi, ma anche trasmettendoci vere e proprie lezioni di vita che porterò con me per sempre.
E infine ringrazio il preside, senza il quale non sarebbe stato possibile tutto questo.
Oggi è il giorno in cui si chiude un importante capitolo e si inizia ad intravederne un altro: quello delle scuole superiori.
Beh, di certo non so come andrà, so che incontrerò nuovi compagni, nuovi professori, una nuova scuola…
Nonostante ciò, posso di certo affermare che qui, alla “Corrado Melone”, lascio un pezzo di me!
Ciao ciao, Melone!
Grazie per tutto ciò che hai fatto per me, sarai per sempre nel mio cuore.
Con immenso affetto,
Classe 3G secondaria
Classe 3H Scuola secondaria di primo grado – relatrice Gaia Maria Tiozzo
Stesso foglio, 17 destini diversi… anche se, oggi, avremmo tanto voluto essere i 22 presenti della classe originaria, ma, purtroppo, le cose non sempre sono andate come ci aspettavamo…
La settimana prossima entreremo nella nostra aula come abbiamo fatto tutti i giorni per tre anni, ma ci sarà qualcosa di diverso…
C’è chi, in quell’ aula, ci è entrato o uscito con il sorriso stampato sul volto, chi con le lacrime che gli rigavano il volto per via di un compito, un’amicizia o qualsiasi cosa non andata come ci aspettavamo e poi ci sono i prof che invece, a volte, uscivano disperati.
Quell’aula ci è sempre stata un po’ stretta, siamo una bella classe ma, a volte, quelle quattro mura che ci hanno visto crescere, ci stavano proprio strette.
Ma non siamo qui per ricordare i momenti “brutti” se così si può dire, bensì per ricordare tutto quello che ci ha portato ad essere qui e soprattutto ad essere così come siamo oggi.
Ognuno di noi deve un grazie ai prof, ai collaboratori, alla dirigenza scolastica, ma soprattutto ai compagni.
Ci siamo sempre fatti forza a vicenda, è vero, a volte abbiamo litigato e neanche poco, ma ci siamo sempre stati l’uno per l’altro, ci siamo sempre coperti le spalle e abbiamo speso energie a trovare soluzioni ai “casini” degli altri.
D’altronde abbiamo già detto che siamo una bella classe no?
Non dimenticheremo mai le risate, le lezioni passate a scherzare con i prof, le prediche, o, come le chiama le chiama la prof Prochilo, “i prediconi”, le gite, le ore di mensa passate con le altre classi, le battute e le chiacchere con Ugo per le partite di calcio.
Insomma, ci sarebbe molto da ricordare, ma faremmo notte ad elencare tutto, ma sicuramente sono tutte cose che rimarranno intrappolate nel nostro cuore e nelle mura dell’aula 27 del secondo piano.
Anche se dovessimo dimenticare una di queste cose, sicuramente ci scapperà un sorriso quando vedremo una foto, un foglio o semplicemente qualcuno dirà una parola che alle orecchie degli altri può sembrare indifferente, ma per noi ha un altro significato, come per esempio “Piazza Navona”, “blackout”, “effetto tamponino”, “punto numero due” e così via, i miei compagni sanno bene di cosa parlo…
Vabbè, ci siamo dilungati fin troppo, quindi vorremmo concludere con un GRAZIE per tutti e con uno SCUSA se abbiamo fatto esasperare qualcuno…
Grazie a tutti per quello che ci avete fatto diventare e anche se qualcuno dirà il contrario, sappiate che in fondo ci dispiace andarcene…
Questo è ufficialmente l’ultimo messaggio (a meno che i prof non decidano di bocciarci tutti) dalla mitica, iconica, perfetta, inimitabile, caciarona e, forse a questo punto, c’è da dire, un po’ egocentrica 3H.
Questa non è una classe qualunque, ma la nostra classe…
Per concludere, ecco il testo della canzone del prof. Roberto Vecchioni, scritta di getto la sera prima della sua ultima lezione prima di andare in pensione, come invito a tutti i ragazzi di non smettere mai di sognare:
<<E ti diranno parole rosse come il sangue, nere come la notte; ma non è vero, ragazzo che la ragione sta sempre col più forte: io conosco poeti che spostano i fiumi con il pensiero e naviganti infiniti che sanno parlare con il cielo.
Chiudi gli occhi, ragazzo, e credi solo a quel che vedi dentro di te, stringi i pugni, ragazzo, non lasciargliela vinta neanche un momento; copri l’amore, ragazzo, ma non nasconderlo sotto il mantello (perché) a volte passa qualcuno, a volte c’è qualcuno che deve vederlo.
Sogna, ragazzo sogna quando sale il vento nelle vie del cuore, quando un uomo vive per le sue parole o non vive più.
Sogna, ragazzo sogna, non lasciarlo solo contro questo mondo, non lasciarlo andare, sogna fino in fondo, fallo pure tu.
Sogna, ragazzo sogna quando cala il vento, ma non è finita quando muore un uomo per la stessa vita che sognavi tu.
Sogna, ragazzo sogna non cambiare un verso della tua canzone, non lasciare un treno fermo alla stazione, non fermarti tu.
Lasciali dire che al mondo quelli come te perderanno sempre, perché hai già vinto, lo giuro, e non ti possono fare più niente.
Passa ogni tanto la mano su un viso di donna, passaci le dita: nessun regno è più grande di questa piccola cosa che è la vita. E la vita è così forte che attraversa i muri per farsi vedere, la vita è così vera che sembra impossibile doverla lasciare, la vita è così grande che quando sarai sul punto di morire, pianterai un ulivo, convinto ancora di vederlo fiorire.
Sogna, ragazzo sogna, quando lei si volta, (o) quando lei non torna, quando il solo passo che fermava il cuore non lo senti più.
Sogna, ragazzo, sogna, passeranno i giorni, passerà l’amore, passeran le notti, finirà il dolore, (ma) sarai sempre tu.
Sogna, ragazzo sogna, piccolo ragazzo nella mia memoria, tante volte tanti dentro questa storia: non vi conto più:
Sogna, ragazzo, sogna, ti ho lasciato un foglio sulla scrivania, manca solo un verso a quella poesia,
puoi finirla tu.>>